Page 1449 - Giorgio Vasari
P. 1449
VITA DI GIROLAMO E DI BARTOLOMEO GENGA E DI
GIOVAMBATTISTA SAN MARINO GENERO DI GIROLAMO
PITTORI FIORENTINI
Girolamo Genga, il quale fu da Urbino, essendo da suo padre di dieci
anni messo all'Arte della Lana, perché l'essercitava malissimo
volentieri, come gli era dato luogo e tempo di nascosto con carboni e
con penne da scrivere andava disegnando. La qual cosa vedendo
alcuni amici di suo padre, l'essortarono a levarlo da quell'arte e
metterlo alla pittura, onde lo mise in Urbino appresso di certi maestri
di poco nome, ma veduta la bella maniera che avea e ch'era per far
frutto, come'egli fu di quindici anni lo accomodò con maestro Luca
Signorelli da Cortona, in quel tempo nella pittura maestro eccellente,
col quale stette molti anni e lo seguitò nella Marca d'Ancona in
Cortona et in molti altri luoghi, dove fece opere e particolarmente ad
Orvieto, nel Duomo della qual città fece, come s'è detto, una cappella
di Nostra Donna con infinito numero di figure, nella quale
continuamente lavorò detto Girolamo e fu sempre de' migliori
discepoli ch'egli avesse. Partitosi poi da lui, si mise con Pietro
Perugino, pittore molto stimato, col quale stette tre anni circa et
attese assai alla prospettiva, che da lui fu tanto ben capita e bene
intesa, che si può dire che ne divenisse eccellentissimo, sì come per
le sue opere di pittura e di architettura si vede, e fu nel medesimo
tempo che con il detto Pietro stava il divino Raffaello da Urbino, che
di lui era molto amico. Partitosi poi da Pietro se n'andò da sé a stare
in Fiorenza, dove studiò tempo assai; dopo, andato a Siena vi stette
appresso di Pandolfo Petrucci anni e mesi, in casa del quale dipinse
molte stanze, che per essere benissimo disegnate e vagamente
colorite meritorno essere viste e lodate da tutti i senesi e
particolarmente dal detto Pandolfo, dal quale fu sempre benissimo
veduto et infinitamente accarezzato. Morto poi Pandolfo, se ne tornò
a Urbino, dove Guidobaldo duca Secondo lo trattenne assai tempo,
facendogli dipignere barde da cavallo che si usavano in que' tempi, in