Page 1439 - Giorgio Vasari
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VITA DI SIMONE MOSCA SCULTORE ET ARCHITETTO
Dagli scultori antichi greci e romani in qua, niuno intagliatore
moderno ha paragonato l'opere belle e difficili che essi feciono nelle
base, capitegli, fregiature, cornici, festoni, trofei, maschere,
candellieri, uccelli, grottesche o altro corniciame intagliato, salvo che
Simone Mosca da Settignano, il quale ne' tempi nostri ha operato in
questa sorte di lavori talmente, che egli ha fatto conoscere con
l'ingegno e virtù sua che la diligenza, e studio degl'intagliatori
moderni, stati innanzi a lui, non aveva insino a lui saputo imitare il
buono dei detti antichi, né preso il buon modo negl'intagli. Conciò sia
che l'opere loro tengono del secco et il girare de' loro fogliami dello
spinoso e del crudo, là dove gli ha fatti egli con gagliardezza et
abondanti e ricchi di nuovi andari con foglie in varie maniere
intagliate, con belle intaccature e con i più bei semi, fiori e vilucchi
che si possano vedere, senza gl'uccegli che in fra i festoni e fogliame
ha saputo graziosamente in varie guise intagliare. In tanto che si può
dire che Simone solo (sia detto con pace degl'altri) abbia saputo
cavar del marmo quella durezza che suol dar l'arte spesse volte alle
sculture, e ridotte le sue cose con l'oprare dello scarpello a tal
termine, ch'elle paiono palpabili e vere; et il medesimo si dice delle
cornici et altri somiglianti lavori da lui condotti con bellissima grazia e
giudizio. Costui avendo nella sua fanciullezza atteso al disegno con
molto frutto e poi fattosi pratico nell'intagliare, fu da maestro Antonio
da San Gallo, il quale conobbe l'ingegno e buono spirito di lui,
condotto a Roma, dove e' gli fece fare, per le prime opere, alcuni
capitegli e base e qualche fregio di fogliami, per la chiesa di San
Giovanni de' Fiorentini, et alcuni lavori per lo palazzo d'Alessandro,
primo cardinal Farnese. Attendendo in tanto Simone, e
massimamente i giorni delle feste e quando poteva rubar tempo, a
disegnare le cose antiche di quella città, non passò molto che
disegnava e faceva piante con più grazia e nettezza che non faceva
Antonio stesso; di maniera che, datosi tutto a studiare disegnando i