Page 1432 - Giorgio Vasari
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onde essendo ricerco molte volte da gentiluomini che disideravano
avere dell'opere sue, et una volta particolarmente dal Magnifico
Ottaviano de' Medici, non gli volle servire, e poi si sarebbe messo a
fare ogni cosa per un uomo vile e plebeo e per vilissimo prezzo. Onde
il Rossino muratore, persona assai ingegnosa secondo il suo
mestiere, facendo il goffo, ebbe da lui per pagamento d'avergli
mattonato alcune stanze e fatto altri muramenti, un bellissimo
quadro di Nostra Donna, il quale facendo Iacopo, tanto sollecitava e
lavorava in esso, quanto il muratore faceva nel murare. E seppe tanto
ben fare il prelibato Rossino, che oltre il detto quadro cavò di mano a
Iacopo un ritratto bellissimo di Giulio cardinal de' Medici, tolto da uno
di mano di Raffaello, e da vantaggio un quadretto d'un Crucifisso
molto bello, il quale, se bene comperò il detto Magnifico Ottaviano
dal Rossino muratore per cosa di mano di Iacopo, nondimeno si sa
certo che egli è di mano di Bronzino, il quale lo fece tutto da per sé,
mentre stava con Iacopo alla Certosa, ancor che rimanesse poi, non
so perché, appresso al Puntormo. Le quali tutte tre pitture cavate
dall'industria del muratore di mano a Iacopo sono oggi in casa Messer
Alessandro de' Medici figliuolo di detto Ottaviano. Ma ancor che
questo procedere del Puntormo, e questo suo vivere soletario et a
suo modo fusse poco lodato, non è però se chi che sia volesse
scusarlo, che non si potesse. Conciò sia che di quell'opere che fece se
gli deve avere obligo; e di quelle che non gli piacque di fare, non
l'incolpare e biasimare. Già non è niuno artefice obligato a lavorare
se non quando e per chi gli pare; e se egli ne pativa, suo danno.
Quanto alla solitudine, io ho sempre udito dire ch'ell'è amicissima
degli studi. Ma quando anco così non fusse, io non credo che si debba
gran fatto biasimare chi senza offesa di Dio e del prossimo vive a suo
modo, et abita e pratica secondo che meglio aggrada alla sua natura.
Ma per tornare (lasciando queste cose da canto) all'opere di Iacopo,
avendo il duca Alessandro fatto in qualche parte racconciare la villa di
Careggi, stata già edificata da Cosimo Vecchio de' Medici, lontana due
miglia da Firenze, e condotto l'ornamento della fontana et il laberinto
che girava nel mezzo d'uno cortile scoperto, in sul quale rispondono
due logge, ordinò sua eccellenza che le dette logge si facessero