Page 1429 - Giorgio Vasari
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casa che fusse sua propria e non avere a stare a pigione, per potere
               abitare  e  vivere  a  suo  modo,  finalmente  ne  comperò  una  nella  via
               della Colonna, dirimpetto alle monache di Santa Maria degl'Angeli.

               Finito l'assedio, ordinò papa Clemente a Messer Ottaviano de' Medici
               che facesse finire la sala del Poggio a Caiano. Per che, essendo morto
               il Francia Bigio et Andrea del Sarto, ne fu data interamente la cura al

               Puntormo,  il  quale  fatti  fare  i  palchi  e  le  turate,  cominciò  a  fare  i
               cartoni; ma perciò che se n'andava in ghiribizzi e considerazioni, non
               mise  mai  mano  altrimenti  all'opera.  Il  che  non  sarebbe  forse
               avvenuto  se  fusse  stato  in  paese  il  Bronzino,  che  allora  lavorava

               all'imperiale  luogo  del  duca  d'Urbino  vicino  a  Pesero;  il  quale
               Bronzino,  se  bene  era  ogni  giorno  mandato  a  chiamare  da  Iacopo,
               non  però  si  poteva  a  sua  posta  partire,  però  che  avendo  fatto  nel
               peduccio d'una volta all'imperiale un Cupido ignudo molto bello et i

               cartoni per gl'altri, ordinò il prencipe Guidobaldo, conosciuta la virtù
               di quel giovane, d'essere ritratto da lui. Ma perciò che voleva essere
               fatto  con  alcune  arme  che  aspettava  di  Lombardia,  il  Bronzino  fu
               forzato  trattenersi  più  che  non  arebbe  voluto  con  quel  prencipe  e

               dipignergli in quel mentre una cassa d'arpicordo, che molto piacque a
               quel prencipe; il ritratto del quale finalmente fece il Bronzino, che fu
               bellissimo  e  molto  piacque  a  quel  prencipe.  Iacopo  dunque  scrisse
               tante  volte  e  tanti  mezzi  adoperò,  che  finalmente  fece  tornare  il

               Bronzino;  ma  non  pertanto,  non  si  poté  mai  indurre  quest'uomo  a
               fare  di  quest'opera  altro  che  i  cartoni,  come  che  ne  fusse  dal
               Magnifico Ottavio e dal duca Alessandro sollecitato. In uno de' quali
               cartoni,  che  sono  oggi  per  la  maggior  parte  in  casa  di  Lodovico

               Capponi, è un Ercole che fa scoppiare Anteo, in un altro una Venere
               et Adone, et in una carta una storia d'ignudi che giuocano al calcio.

               In  questo  mezzo,  avendo  il  signor  Alfonso  Davalo  marchese  del
               Guasto  ottenuto,  per  mezzo  di  fra'  Niccolò  della  Magna,  di
               Michelagnolo  Buonarroti  un  cartone  d'un  Cristo  che  appare  alla
               Madalena  nell'orto,  fece  ogni  opera  d'avere  il  Puntormo,  che  glielo

               conducesse di pittura, avendogli detto il Buonarroto che niuno poteva
               meglio  servirlo  di  costui.  Avendo  dunque  condotta  Iacopo  questa
               opera a perfezzione, ella fu stimata pittura rara per la grandezza del
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