Page 1427 - Giorgio Vasari
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suo modo, acciò non gli fusse da niuno rotta la testa, non volle mai,
mentre fece quest'opera, che neanche il padrone stesso la vedesse.
Di maniera, che avendola fatta a suo modo, senza che niuno de' suoi
amici l'avesse potuto d'alcuna cosa avertire, ella fu finalmente con
maraviglia di tutto Firenze scoperta e veduta. Al medesimo Lodovico
fece un quadro di Nostra Donna per la sua camera della medesima
maniera, e nella testa d'una Santa Maria Madalena ritrasse una
figliuola di esso Lodovico, che era bellissima giovane. Vicino al
monasterio di Boldrone, in sulla strada che va di lì a Castello et in sul
canto d'un'altra che saglie al poggio e va a Cercina, cioè due miglia
lontano da Fiorenza, fece in un tabernacolo a fresco un Crucifisso, la
Nostra Donna che piange, San Giovanni Evangelista, Santo Agostino e
San Giuliano, le qual tutte figure non essendo ancora sfogato quel
capriccio e piacendogli la maniera tedesca, non sono gran fatto
dissimili da quelle che fece alla Certosa. Il che fece ancora in una
tavola che dipinse alle monache di Santa Anna, alla porta a S. Friano,
nella qual tavola è la Nostra Donna col Putto in collo e Sant'Anna
dietro, San Piero e San Benedetto con altri Santi, e nella predella è
una storietta di figure piccole, che rappresentano la signoria di
Firenze quando andava a processione con trombetti, pifferi, mazzieri,
comandatori e tavolaccini e col rimanente della famiglia. E questo
fece però che la detta tavola gli fu fatta fare dal capitano e famiglia
di palazzo.
Mentre che Iacopo faceva quest'opera, essendo stati mandati in
Firenze da papa Clemente Settimo, sotto la custodia del legato Silvio
Passerini cardinale di Cortona, Alessandro et Ipolito de' Medici, ambi
giovinetti, il Magnifico Ottaviano, al quale il Papa gli aveva molto
raccomandati, gli fece ritrarre amendue dal Puntormo, il quale lo
servì benissimo e gli fece molto somigliare, come che non molto si
partisse da quella sua maniera appresa dalla tedesca. In quel
d'Ipolito ritrasse insieme un cane molto favorito di quel signore,
chiamato Rodon, e lo fece così proprio e naturale che pare vivissimo;
ritrasse similmente il vescovo Ardinghelli che poi fu cardinale, et a
Filippo del Migliore suo amicissimo dipinse a fresco nella sua casa di
via Larga, al riscontro della porta principale in una nicchia, una