Page 1413 - Giorgio Vasari
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dall'ingegno del Puntormo. Accompagnavano questo trionfo sei
coppie di pastori ignudi, ricoperti in alcune parti con pelle di martore
e zibellini, con stivaletti all'antica di varie sorte e con i loro zaini e
ghirlande in capo di molte sorti frondi. I cavalli sopra i quali erano
questi pastori erano senza selle, ma coperti di pelle di leoni, di tigri e
di lupi cervieri; le zampe de' quali, messe d'oro, pendevano dagli lati
con bella grazia. Gl'ornamenti delle groppe e staffieri erano di corde
d'oro; le staffe teste di montoni, di cane e d'altri simili animali, et i
freni e redine fatti di diverse verzure e di corde d'argento. Aveva
ciascun pastore quattro staffieri in abito di pastorelli, vestiti più
semplicemente d'altre pelli e con torce fatte a guisa di bronconi
secchi e di rami di pino che facevano bellissimo vedere. Sopra il
secondo carro tirato da due paia di buoi vestiti di drappo ricchissimo,
con ghirlande in capo e con paternostri grossi che loro pendevano
dalle dorate corne, era Numa Pompilio secondo re de' Romani con i
libri della Religione e con tutti gl'ordini sacerdotali e cose
appartenenti a' sacrifici, perciò che egli fu, appresso i Romani, autore
e primo ordinatore della Relligione e de' sacrifizii. Era questo carro
accompagnato da sei sacerdoti sopra bellissime mule, coperti il capo
con manti di tela ricamati d'oro e d'argento a foglie d'ellera
maestrevolmente lavorati; in dosso avevano vesti sacerdotali
all'antica, con balzane e fregi d'oro attorno ricchissimi et in mano chi
un turibolo e chi un vaso d'oro e chi altra cosa somigliante. Alle staffe
avevano ministri a uso di leviti e le torce che questi avevano in mano
erano a uso di candellieri antichi e fatti con bello artifizio. Il terzo
carro rappresentava il consolato di Tito Manlio Torquato, il quale fu
consolo dopo il fine della prima guerra cartaginese e governò di
maniera che al tempo suo fiorirono in Roma tutte le virtù e
prosperità. Il detto carro, sopra il quale era esso Tito con molti
ornamenti fatti dal Puntormo, era tirato da otto bellissimi cavalli et
innanzi gl'andavano sei coppie di senatori togati sopra cavalli coperti
di teletta d'oro, accompagnati da gran numero di staffieri
rappresentanti littori con fasci, securi et altre cose pertinenti al
ministerio della iustizia. Il quarto carro tirato da quattro bufali,
acconci a guisa d'elefanti, rappresentava Giulio Cesare trionfante per