Page 1408 - Giorgio Vasari
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VITA DI IACOPO DA PUNTORMO PITTORE FIORENTINO
Gl'antichi, o vero maggiori di Bartolomeo di Iacopo di Martino, padre
di Iacopo da Puntormo del quale al presente scriviamo la vita,
ebbono, secondo che alcuni affermano, origine dall'Ancisa, castello
del Valdarno di sopra, assai famoso per avere di lì tratta similmente
la prima origine gl'antichi di Messer Francesco Petrarca. Ma o di lì o
d'altronde che fussero stati i suoi maggiori, Bartolomeo sopra detto, il
quale fu fiorentino e secondo che mi vien detto della famiglia de'
Carucci, si dice che fu discepolo di Domenico del Ghirlandaio, e che
avendo molte cose lavorato in Valdarno come pittore secondo que'
tempi ragionevole, condottosi finalmente a Empoli a fare alcuni lavori
e quivi e ne' luoghi vicini dimorando, prese moglie in Puntormo una
molto virtuosa e da ben fanciulla, chiamata Alessandra, figliuola di
Pasquale di Zanobi e di monna Brigida sua donna. Di questo
Bartolomeo adunque nacque l'anno 1493 Iacopo, ma essendogli
morto il padre l'anno 1499, la madre l'anno 1504 e l'avolo l'anno
1506, et egli rimaso al governo di monna Brigida sua avola, la quale
lo tenne parecchi anni in Puntormo, e gli fece insegnare leggere e
scrivere et i primi principii della grammatica latina, fu finalmente
dalla medesima condotto di tredici anni in Firenze e messo ne' pupilli,
acciò da quel magistrato, secondo che si costuma, fussero le sue
poche facultà custodite e conservate, e lui posto che ebbe in casa
d'un Battista calzolaio, un poco suo parente, si tornò monna Brigida a
Puntormo e menò seco una sorella di esso Iacopo. Ma indi a non
molto essendo anco essa monna Brigida morta, fu forzato Iacopo a
ritirarsi la detta sorella in Fiorenza e metterla in casa d'un suo
parente chiamato Nicolaio, il quale stava nella via de' Servi. Ma anche
questa fanciulla, seguitando gl'altri suoi, avanti fusse maritata si morì
l'anno 1512. Ma per tornare a Iacopo, non era anco stato molti mesi
in Fiorenza, quando fu messo da Bernardo Vettori a stare con
Lionardo da Vinci, e poco dopo con Mariotto Albertinelli, con Piero di
Cosimo, e finalmente, l'anno 1512, con Andrea del Sarto, col quale
similmente non stette molto perciò che, fatti che ebbe Iacopo i