Page 1412 - Giorgio Vasari
P. 1412

fratello  del  Papa,  il  quale  l'aveva  intitolata  così  per  essere  stato  il
               diamante  impresa  di  Lorenzo  il  Vecchio  suo  padre,  e  dell'altra,  che
               aveva per nome e per insegna il Broncone, era capo il signor Lorenzo
               figliuolo  di  Piero  de'  Medici,  il  quale  dico  aveva  per  impresa  un
               broncone, cioè un tronco di lauro secco che rinverdiva le foglie, quasi

               per  mostrare  che  rinfrescava  e  risurgeva  il  nome  dell'avolo.  Dalla
               compagnia  dunque  del  Diamante  fu  dato  carico  a  Messer  Andrea
               Dazzi,  che  allora  leggeva  lettere  greche  e  latine  nello  studio  di

               Fiorenza, di pensare all'invenzione d'un trionfo. Onde egli ne ordinò
               uno  simile  a  quelli  che  facevano  i  Romani  trionfando,  di  tre  carri
               bellissimi e lavorati di legname dipinti con bello e ricco artificio. Nel
               primo era la Puerizia con un ordine bellissimo di fanciulli, nel secondo
               era la Virilità con molte persone che nell'età loro virile avevano fatto

               gran cose, e nel terzo era la Senettù con molti chiari uomini che nella
               loro vecchiezza avevano gran cose operato, i quali tutti personaggi
               erano ricchissimamente adobati, in tanto che non si pensava potersi

               far meglio. Gl'architetti di questi carri furono Raffaello delle Vivuole, il
               Carota intagliatore, Andrea di Cosimo pittore et Andrea del Sarto, e
               quelli che feciono et ordinarono gl'abiti delle figure furono ser Piero
               da  Vinci,  padre  di  Lionardo,  e  Bernardino  di  Giordano,  bellissimi
               ingegni. Et a Iacopo Puntormo solo toccò a dipignere tutti e tre i carri,

               nei quali fece in diverse storie di chiaro scuro molte transformazioni
               degli  dii  in  varie  forme,  le  quali  oggi  sono  in  mano  di  Pietro  Paulo
               Galeotti  orefice  eccellente.  Portava  scritto  il  primo  carro  in  note

               chiarissime  "Erimus",  il  secondo  "Sumus",  et  il  terzo  "Fuimus",  cioè
               "Saremo",  "Siamo",  "Fummo".  La  canzone  cominciava:  "Volano
               gl'anni", etc. Avendo questi trionfi veduto il signor Lorenzo, capo della
               compagnia del Broncone, e disiderando che fussero superati, dato del
               tutto carico a Iacopo Nardi gentiluomo nobile e literatissimo al quale,

               per quello che fu poi, è molto obligata la sua patria Fiorenza, esso
               Iacopo ordinò sei trionfi per radoppiare quelli stati fatti dal Diamante.
               Il primo, tirato da un par di buoi vestiti d'erba, rappresentava l'età di

               Saturno  e  di  Iano,  chiamata  dell'oro,  et  aveva  in  cima  del  carro
               Saturno  con  la  falce  et  Iano  con  le  due  teste  e  con  la  chiave  del
               tempio della pace in mano e sotto i piedi legato il Furore, con infinite
               cose attorno pertinenti a Saturno, fatte bellissime e di diversi colori
   1407   1408   1409   1410   1411   1412   1413   1414   1415   1416   1417