Page 1409 - Giorgio Vasari
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cartoni dell'archetto de' Servi, del quale si parlerà di sotto, non parve

               che  mai  dopo  lo  vedesse  Andrea  ben  volentieri,  qualunche  di  ciò
               fusse la cagione.

               La  prima  opera  dunque  che  facesse  Iacopo  in  detto  tempo,  fu  una
               Nunziata  piccoletta  per  un  suo  amico  sarto,  ma  essendo  morto  il
               sarto prima che fusse finita l'opera, si rimase in mano di Iacopo, che

               allora stava con Mariotto, il quale n'aveva vanagloria e la mostrava
               per cosa rara a chiunche gli capitava a bottega. Onde venendo di que'
               giorni a Firenze Raffaello da Urbino, vide l'opera et il giovinetto che
               l'avea fatta, con infinita maraviglia, profetando di Iacopo quello che

               poi si è veduto riuscire. Non molto dopo essendo Mariotto partito di
               Firenze et andato a lavorare a Viterbo la tavola che fra' Bartolomeo vi
               aveva  cominciata,  Iacopo,  il  quale  era  giovane  malinconico  e
               soletario, rimaso senza maestro andò da per sé a stare con Andrea

               del  Sarto,  quando  a  punto  egli  avea  fornito  nel  cortile  de'  Servi  le
               storie  di  San  Filippo,  le  quale  piacevano  infinitamente  a  Iacopo,  sì
               come  tutte  l'altre  cose  e  la  maniera  e  disegno  d'Andrea.  Datosi
               dunque Iacopo a far ogni opera d'immitarlo, non passò molto che si

               vide aver fatto acquisto maraviglioso nel disegnare e nel colorire, in
               tanto che alla pratica parve che fusse stato molti anni all'arte. Ora
               avendo Andrea di que' giorni finita una tavola d'una Nunziata per la
               chiesa de' frati di San Gallo oggi rovinata, come si è detto nella sua

               vita, egli diede a fare la predella di quella tavola a olio a Iacopo, il
               quale vi fece un Cristo morto con due Angioletti che gli fanno lume
               con due torce e lo piangono, e dalle bande in due tondi, due Profeti, i
               quali  furono  così  praticamente  lavorati,  che  non  paiono  fatti  da

               giovinetto, ma da un pratico maestro. Ma può anco essere, come dice
               il  Bronzino  ricordarsi  avere  udito  da  esso  Iacopo  Puntormo,  che  in
               questa  predella  lavorasse  anco  il  Rosso.  Ma  sì  come  a  fare  questa
               predella  fu  Andrea  da  Iacopo  aiutato,  così  fu  similmente  in  fornire

               molti quadri et opere che continuamente faceva Andrea.
               In  quel  mentre,  essendo  stato  fatto  sommo  pontefice  il  cardinale

               Giovanni de' Medici e chiamato Leone Decimo, si facevano per tutta
               Fiorenza dagl'amici e divoti di quella casa molte armi del Pontefice, in
               pietre, in marmi, in tele et in fresco. Per che volendo i frati de' Servi
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