Page 1410 - Giorgio Vasari
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fare alcun segno della divozione e servitù loro verso la detta casa e
Pontefice, fecero fare di pietra l'arme di esso Leone e porla in mezzo
all'arco del primo portico della Nunziata, che è in sulla piazza, e poco
appresso diedero ordine che ella fusse da Andrea di Cosimo pittore
messa d'oro et adornata di grottesche, delle quali era egli maestro
eccellente, e dell'imprese di casa Medici, et oltre ciò messa in mezzo
da una Fede e da una Carità. Ma conoscendo Andrea di Cosimo che
da sé non poteva condurre tante cose, pensò di dare a fare le due
figure ad altri; e così chiamato Iacopo, che allora non aveva più che
dicianove anni, gli diede a fare le dette due figure ancor che durasse
non piccola fatica a disporlo a volere fare, come quello che essendo
giovinetto non voleva per la prima mettersi a sì gran risico, né
lavorare in luogo di tanta importanza; pure fattosi Iacopo animo
ancor che non fusse così pratico a lavorare in fresco come a olio,
tolse a fare le dette due figure. E ritirato (perché stava ancora con
Andrea del Sarto) a fare i cartoni in Santo Antonio alla porta a
Faenza, dove egli stava, gli condusse in poco tempo a fine. E ciò fatto
menò un giorno Andrea del Sarto suo maestro a vederli, il quale
Andrea vedutigli con infinita maraviglia e stupore gli lodò
infinitamente; ma poi, come si è detto, che se ne fusse o l'invidia o
altra cagione, non vide mai più Iacopo con buon viso. Anzi andando
alcuna volta Iacopo a bottega di lui o non gl'era aperto o era
uccellato dai garzoni, di maniera che egli si ritirò affatto e cominciò a
fare sottilissime spese, perché era poverino, e studiare con
grandissima assiduità. Finito dunque che ebbe Andrea di Cosimo di
metter d'oro l'arme e tutta la gronda, si mise Iacopo da sé solo a
finire il resto, e trasportato dal disio d'acquistare nome, dalla voglia
del fare e dalla natura che l'avea dotato d'una grazia e fertilità
d'ingegno grandissimo, condusse quel lavoro con prestezza incredibile
a tanta perfezzione, quanta più non arebbe potuto fare un ben
vecchio e pratico maestro eccellente; per che, cresciutogli per quella
sperienza l'animo, pensando di poter fare molto miglior opera, aveva
fatto pensiero, senza dirlo altrimenti a niuno, di gettar in terra quel
lavoro e rifarlo di nuovo secondo un altro suo disegno, che egli aveva
in fantasia. Ma in questo mentre avendo i frati veduta l'opera finita e