Page 1380 - Giorgio Vasari
P. 1380
carmelitano, che ha sotto i piedi il diavolo in forma di donna, che fu
opera molto lodata. Solevasi in Firenze avanti l'assedio del 1530, nel
sepellire i morti che erano nobili e di parentado, portare innanzi al
cataletto, appiccati intorno a una tavola la quale portava in capo un
facchino, una filza di drapelloni, i quali poi rimanevano alla chiesa per
memoria del defunto e della famiglia. Quando dunque morì Cosimo
Rucellai il vecchio, Bernardo e Palla suoi figliuoli pensarono per far
cosa nuova di non far drapelloni, ma in quel cambio una bandiera
quadra di quattro braccia larga e cinque alta, con alcuni drapelloni ai
piedi con l'arme de' Rucellai. Dando essi addunque a fare quest'opera
a Giuliano, egli fece nel corpo di detta bandiera quattro figuroni
grandi, molto ben fatti, cioè San Cosimo e Damiano e San Piero e San
Paulo, le quali furono pitture veramente bellissime e fatte con più
diligenza che mai fusse stata fatta altra opera in drappo. Queste et
altre opere di Giuliano avendo veduto Mariotto Albertinelli e
conosciuto quanto fusse diligente in osservare i disegni che se gli
mettevano innanzi, senza uscirne un pelo, in que' giorni che si
dispose abbandonare l'arte, gli lasciò a finire una tavola che già fra'
Bartolomeo di S. Marco suo compagno et amico avea lasciata
solamente disegnata et aombrata con l'acquerello in sul gesso della
tavola, sì come era di suo costume. Giuliano addunque messovi
mano, con estrema diligenza e fatica condusse quest'opera, la quale
fu allora posta nella chiesa di San Gallo fuor della porta, la quale
chiesa e convento fu poi rovinato per l'assedio, e la tavola portata
dentro e posta nello spedal de' preti in via di San Gallo; di lì poi nel
convento di San Marco et ultimamente in San Iacopo tra' Fossi al
canto agl'Alberti, dove al presente è collocata all'altare maggiore. In
questa tavola è Cristo morto, la Madalena che gl'abbraccia i piedi e
San Giovanni Evangelista che gli tiene la testa e lo sostiene sopra un
ginocchio; èvvi similmente San Piero che piagne e San Paulo che
aprendo le braccia contempla il suo signore morto. E per vero dire,
condusse Giuliano questa tavola con tanto amore e con tanta
avvertenza e giudizio, che come ne fu allora, così ne sarà sempre et a
ragione sommamente lodato. E dopo questa finì a Cristofano Rinieri il
rapimento di Dina in un quadro, stato lasciato similmente imperfetto
dal detto fra' Bartolomeo, al quale quadro ne fece un altro simile che