Page 1371 - Giorgio Vasari
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figliuolo usava molte stranezze e lo faceva patire d'ogni cosa. Per
questo Clemente avendo fatto di terra una testa grande di sua
eccellenza per farla di marmo per la statua dell'udienza, chiese
licenza al Duca di partirsi per andare a Roma per le stranezze del
padre; il Duca disse che non gli mancherebbe. Baccio nella partita di
Clemente, che gli chiese licenza, non gli volle dar nulla, benché egli
fusse in Firenze di grande aiuto, che era quel giovane le braccia di
Baccio in ogni bisogno, nondimeno non si curò che si gli levasse
dinanzi. Arrivato il giovane a Roma contro a tempo, sì per gli studi e
sì pe' disordini, il medesimo anno si morì, lasciando in Firenze di suo
quasi finita una testa del duca Cosimo di marmo, la quale Baccio poi
pose sopra la porta principale di casa sua nella via de' Ginori, et è
bellissima. Lasciò ancora Clemente molto innanzi un Cristo morto,
che è retto da Niccodemo, il quale Niccodemo è Baccio ritratto di
naturale: le quali statue, che sono assai buone, Baccio pose nella
chiesa de' Servi, come al suo luogo diremo. Fu di grandissima perdita
la morte di Clemente a Baccio et all'arte, et egli lo conobbe poi che fu
morto.
Scoperse Baccio l'altare di Santa Maria del Fiore e la statua di Dio
Padre fu biasimata; l'altare s'è restato con quello che s'è racconto di
sopra, né vi si è fatto poi altro, ma s'è atteso a seguitare il coro. Erasi
molti anni innanzi cavato a Carrara un gran pezzo di marmo alto
braccia dieci e mezzo e largo braccia cinque, del quale avuto Baccio
l'avviso, cavalcò a Carrara e dette al padrone di chi egli era scudi
cinquanta per arra, e fattone contratto tornò a Firenze, e fu tanto
intorno al Duca, che per mezzo della Duchessa ottenne di farne un
gigante, il quale dovesse mettersi in piazza sul canto dove era il
lione, nel quale luogo si facesse una gran fonte che gittasse acqua,
nel mezzo della quale fusse Nettunno sopra il suo carro tirato da
cavagli marini e dovesse cavarsi questa figura di questo marmo. Di
questa figura fece Baccio più d'uno modello e mostratigli a sua
eccellenza, stettesi la cosa senza fare altro fino all'anno 1559, nel
quale tempo il padrone del marmo venuto da Carrara, chiedeva
d'essere pagato del restante o che renderebbe gli scudi 50 per
romperlo in più pezzi e farne danari, perché aveva molte chieste. Fu