Page 1368 - Giorgio Vasari
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necessario intendere della materia del marmo e di lui son vere, ma
               dell'opera  e  dell'artifizio  no,  perciò  che  l'artifizio  quelle  lode  non
               lodano.  Mostrò  addunque  quella  valente  donna  che  altro  non  si
               poteva secondo lei lodare in quella statua se non il marmo.

               Messe di poi mano Baccio alla statua di Cristo morto, il quale ancora
               non gli riuscendo come se l'era proposto, essendo già innanzi assai,

               lo  lasciò  stare,  e  preso  un  altro  marmo  ne  cominciò  un  altro  con
               attitudine  diversa  dal  primo,  et  insieme  con  l'Angelo  che  con  una
               gamba sostiene a Cristo la testa e con la mano un braccio, e' non
               restò  che  l'una  e  l'altra  figura  finì  del  tutto,  e  dato  ordine  di  porlo

               sopra  l'altare,  riuscì  grande  di  maniera  che,  occupando  troppo  del
               piano,  non  avanzava  spazio  all'operazioni  del  sacerdote.  Et  ancora
               che  questa  statua  fusse  ragionevole  e  delle  migliori  di  Baccio,
               nondimeno non si poteva saziare il popolo di dirne male e di levarne i

               pezzi, non meno tutta l'altra gente che i preti. Conoscendo Baccio che
               lo  scoprire  l'opere  imperfette  nuoce  alla  fama  degli  artefici  nel
               giudizio di tutti coloro i quali o non sono della professione, o non se
               n'intendono,  o  non  hanno  veduto  i  modelli,  per  accompagnare  la

               statua di Cristo e finire l'altare, si risolvé a fare la statua di Dio Padre,
               per la quale era venuto un marmo da Carrara bellissimo. Già l'aveva
               condotto assai innanzi, e fatto mezzo ignudo a uso di Giove, quando
               non piacendo al Duca, et a Baccio parendo ancora che egli avesse

               qualche  difetto,  lo  lasciò  così  come  s'era  e  così  ancora  si  truova
               nell'Opera.

               Non  si  curava  del  dire  delle  genti,  ma  attendeva  a  farsi  ricco  et  a
               comprare  possessioni.  Nel  poggio  di  Fiesole  comperò  un  bellissimo
               podere  chiamato  lo  Spinello,  e  nel  piano  sopra  San  Salvi  sul  fiume
               d'Affrico  un  altro  con  bellissimo  casamento,  chiamato  il  Cantone,  e

               nella via de' Ginori una gran casa, la quale il Duca con danari e favori
               gli  fece  avere;  ma  Baccio  avendo  acconcio  lo  stato  suo,  poco  si
               curava oramai di fare, d'affaticarsi, et essendo la sepoltura del signor
               Giovanni  imperfetta,  e  l'udienza  della  sala  cominciata,  et  il  coro,  e

               l'altare addietro, poco si curava del dire altrui e del biasimo che per
               ciò gli fusse dato.

               Ma  pure  avendo  murato  l'altare  e  posto  l'imbasamento  di  marmo
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