Page 1366 - Giorgio Vasari
P. 1366
d'uno piedistallo dietro all'altare appiccato con esso nel mezzo con un
sedere, sopra il quale pose poi un Dio Padre a sedere, di braccia sei,
che dava la benedizzione e veniva accompagnato da due altri Angeli
di braccia quattro l'uno, che posavano ginocchione in su' canti e fine
della predella dell'altare, al pari dove Dio Padre posava i piedi.
Questa predella era alta più d'un braccio, nella quale erano molte
storie della Passione di Gesù Cristo, che tutte dovevano essere di
bronzo; in su' canti di questa predella erano gli Angeli sopra detti,
tutti e due ginocchione e tenevano ciascuno in mano un candelliere, i
quali candellieri delli Angeli accompagnavano otto candellieri grandi
alti braccia tre e mezzo, che ornavano quello altare, posti fra gli
Angeli, e Dio Padre era nel mezzo di loro; rimaneva un vano d'un
mezzo braccio dietro al Dio Padre, per potere salire e accendere i
lumi. Sotto l'arco, che faceva riscontro all'entrata principale del coro,
sul basamento che girava intorno, dalla banda di fuora aveva posto
nel mezzo sotto detto arco l'albero del peccato, al tronco del quale
era avvolto l'antico serpente con la faccia umana in cima e due figure
ignude erano intorno all'albero, che una era Adamo e l'altra Eva.
Dalla banda di fuora del coro, dove dette figure voltavano le facce,
era per lunghezza nell'imbasamento un vano lungo circa tre braccia,
per farvi una storia o di marmo o di bronzo della loro creazione; per
seguitare nelle facce de' basamenti di tutta quell'opera insino al
numero di ventuno storie tutte del Testamento Vecchio, e per
maggiore ricchezza di questo basamento ne' zoccoli, dove posavano
le colonne et i pilastri, aveva per ciascuno fatto una figura o vestita o
nuda per alcuni Profeti per farli poi di marmo: opera certo et
occasione grandissima e da poter mostrare tutto l'ingegno e l'arte
d'un perfetto maestro, del quale non dovesse mai per tempo alcuno
spegnersi la memoria. Fu mostro al Duca questo modello et ancora
doppi disegni fatti da Baccio, i quali sì per la varietà e quantità, come
ancora per la loro bellezza, perciò che Baccio lavorava di cera
fieramente e disegnava bene, piacquero a sua eccellenza, et ordinò
che si mettesse subito mano al lavoro di quadro, voltandovi tutte le
spese che faceva l'Opera et ordinando che gran quantità di marmi si
conducessino da Carrara. Baccio ancora egli cominciò a dare principio
alle statue, e le prime furono uno Adamo che alzava un braccio et era