Page 1361 - Giorgio Vasari
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sala, che non è in squadra, dovesse mettere in squadra dalla banda
di fuora; e fece un risalto di braccia sei intorno intorno alle facciate
del palazzo vecchio, con un ordine di colonne di quattordici braccia
alte, che reggessino altre colonne, fra le quale fussino archi e di sotto
intorno intorno facesse loggia, dove è la ringhiera et i giganti, e di
sopra avesse poi un altro spartimento di pilastri, fra' quali fussino
archi nel medesimo modo e venisse attorno attorno le finestre del
palazzo vecchio a far facciata intorno intorno al palazzo, e sopra
questi pilastri fare a uso di teatro, con un altro ordine d'archi e di
pilastri, tanto che il ballatoio di quel palazzo facesse cornice ultima a
tutto questo edifizio. Conoscendo Baccio e Giuliano che questa era
opera di grandissima spesa, consultorono insieme di non dovere
aprire al Duca il lor concetto, se non dell'ornamento della udienza
dentro alla sala e della facciata di pietre del Fossato di verso la
piazza, per la lunghezza di ventiquattro braccia, che tanto è la
larghezza della sala. Furono fatti di questa opera disegni e piante da
Giuliano, e Baccio poi parlò, con essi in mano, al Duca: al quale
mostrò che nelle nicchie maggiori dalle bande voleva fare statue di
braccia quattro di marmo a sedere sopra alcuni basamenti, cioè
Leone Decimo che mostrasse mettere la pace in Italia e Clemente
Settimo che incoronasse Carlo Quinto, con due statue in nicchie
minori drento alle grandi intorno a' papi, le quali significassino le loro
virtù adoperate e messe in atto da loro. Nella facciata del mezzo,
nelle nicchie di braccia quattro, fra i pilastri voleva fare statue ritte
del signor Giovanni, del duca Alessandro e del duca Cosimo, con molti
ornamenti di varie fantasie d'intagli et uno pavimento tutto di marmi
di diversi colori mischiati. Piacque molto al Duca questo ornamento,
pensando che con questa occasione si dovesse col tempo (come s'è
fatto poi) ridurre a fine tutto il corpo di quella sala, col resto degli
ornamenti e del palco, per farla la più bella stanza d'Italia. E fu tanto
il desiderio di sua eccellenza che questa opera si facesse, che
assegnò per condurla ogni settimana quella somma di danari che
Baccio voleva e chiedeva; e fu dato principio che le pietre del Fossato
si cavassino e si lavorassino, per farne l'ornamento del basamento e
colonne e cornici, e tutto volle Baccio che si facesse e conducesse