Page 1357 - Giorgio Vasari
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dagli uomini a tutte l'altre cose e rispetti preposta. E dall'altra parte
               volendo  lodare  et  onorare  qualunche  persona,  giudico  che  bisogni
               raffrenarsi e temperarsi e talmente dentro a certi termini contenersi,
               che  la  lode  e  l'onore  non  diventi  un'altra  cosa,  dico  imprudenza  et
               adulazione, la quale prima il lodator vituperi e poi al lodato, se egli

               ha  sentimento,  non  piaccia  tutta  il  contrario.  Facendo  Baccio  di
               questo che io dico, fece conoscere a ciascuno che egli aveva assai
               affezzione  sì  bene  e  buona  volontà  verso  i  papi,  ma  poco  giudicio

               nell'esaltargli et onorargli ne' loro sepolcri.
               Furono  i  sopra  detti  modelli  portati  da  Baccio  a  Monte  Cavallo  a

               Sant'Agata, al giardino del cardinale Ridolfi, dove sua signoria dava
               desinare a Cibo et a Salviati et a Messer Baldassarre da Pescia, ritirati
               quivi  insieme  per  dar  fine  a  quanto  bisognava  per  le  sepolture.
               Mentre  addunque  che  erano  a  tavola,  giunse  il  Solosmeo  scultore,

               persona ardita e piacevole, e che diceva male d'ognuno volentieri et
               era poco amico di Baccio. Fu fatto l'imbasciata a que' signori che il
               Solosmeo chiedeva d'entrare, Ridolfi disse che gli si aprisse e volto a
               Baccio: "Io voglio", disse, "che noi sentiamo ciò che dice il Solosmeo

               dell'allogagione  di  queste  sepolture;  alza  Baccio  quella  portiera  e
               stavvi sotto". Subito ubbidì Baccio, et arrivato il Solosmeo e fattogli
               dare da bere, entrorono dipoi nelle sepolture allogate a Baccio, dove
               il  Solosmeo  riprendendo  i  cardinali  che  male  l'avevano  allogate,

               seguitò dicendo ogni male di Baccio, tassandolo d'ignoranza nell'arte
               e d'avarizia e d'arroganza, et a molti particulari venendo de' biasimi
               suoi. Non poté Baccio, che stava nascosto dietro alla portiera, sofferir
               tanto che 'l Solosmeo finisse, et uscito fuori in còllora e con mal viso,

               disse al Solosmeo: "Che t'ho io fatto, che tu parli di me con sì poco
               rispetto?".  Ammutolì  all'apparire  di  Baccio  il  Solosmeo  e  volto  a
               Ridolfi  disse:  "Che  baie  son  queste,  monsignore?  Io  non  voglio  più
               pratica di preti", et andossi con Dio. Ma i cardinali ebbero da ridere

               assai  dell'uno  e  dell'altro,  dove  Salviati  disse  a  Baccio:  "Tu  senti  il
               giudicio  degli  uomini  dell'arte;  fa  tu  con  l'operar  tuo  sì  che  tu  gli
               faccia dire le bugie". Cominciò poi Baccio l'opera delle statue e delle
               storie, ma già non riuscirono i fatti secondo le promesse e l'obbligo

               suo  con  que'  papi,  perché  nelle  figure  e  nelle  storie  usò  poca
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