Page 1359 - Giorgio Vasari
P. 1359

da Michelagnolo, Baccio preso ogni cosa, tagliò e tritò in pezzi ciò che
               trovò,  parendogli  in  questo  modo  vendicarsi  e  fare  a  Michelagnolo
               dispiacere. Trovò ancora nella stanza medesima di San Lorenzo, dove
               Michelagnolo  lavorava,  dua  statue  in  un  marmo  d'un  Ercole  che
               strigneva  Anteo,  le  quali  il  Duca  faceva  fare  a  fra'  Giovannagnolo

               scultore, et erano assai innanzi, e dicendo Baccio al Duca che il frate
               aveva  guasto  quel  marmo,  ne  fece  molti  pezzi.  In  ultimo  della
               sepoltura  murò  tutto  l'imbasamento,  il  quale  è  un  dado  isolato  di

               braccia quattro incirca per ogni verso, et ha da piè un zoccolo con una
               modanatura a uso di basa che gira intorno intorno e con una cimasa
               nella sua sommità, come si fa ordinariamente a' piedistalli, e sopra
               una gola alta tre quarti, che va in dentro sgusciata a rovescio a uso di
               fregio, nella quale sono intagliate alcune ossature di teste di cavalli

               legate con panni l'una all'altra, dove in cima andava un altro dado
               minore, con una statua a sedere armata all'antica di braccia quattro e
               mezzo  con  un  bastone  in  mano  da  condottieri  d'eserciti,  la  quale

               doveva  essere  fatta  per  la  persona  dell'invitto  signor  Giovanni  de'
               Medici.  Questa  statua  fu  cominciata  da  lui  in  un  marmo  et  assai
               condotta innanzi, ma non mai poi finita, né posta sopra il basamento
               murato. Vero è che nella facciata dinanzi finì del tutto una storia di
               mezzo rilievo di marmo, dove di figure alte due braccia incirca fece il

               signor Giovanni a sedere, al quale sono menati molti prigioni intorno
               e  soldati  e  femmine  scapigliate  et  ignudi,  ma  senza  invenzione  e
               senza  mostrare  affetto  alcuno.  Ma  pur  nel  fine  della  storia  è  una

               figura che ha un porco in su la spalla e dicono essere stata fatta da
               Baccio  per  Messer  Baldassarre  da  Pescia  in  suo  dispregio,  il  quale
               Baccio  teneva  per  nimico,  avendo  Messer  Baldassarre  in  questo
               tempo fatto l'allogagione (come s'è detto di sopra) delle due statue
               di  Leone  e  Clemente  ad  altri  scultori,  e  di  più  avendo  di  maniera

               operato in Roma, che Baccio ebbe per forza a rendere con suo disagio
               i danari, i quali aveva soprappresi per quelle statue e figure.

               In questo mezzo non aveva Baccio atteso mai ad altro che a mostrare
               al  duca  Cosimo  quanto  fusse  la  gloria  degli  antichi  vissuta  per  le
               statue  e  per  le  fabbriche,  dicendo  che  sua  eccellenza  doveva  pe'

               tempi a venire procacciarsi la memoria perpetua di se stesso e delle
   1354   1355   1356   1357   1358   1359   1360   1361   1362   1363   1364