Page 1346 - Giorgio Vasari
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aveva  molti  difetti  causati  da  maestro  Andrea  scultore  che  l'aveva
               prima abbozzato e guasto. Ma per la morte di Leone rimase allora
               indietro la facciata di S. Lorenzo e questo marmo; ma di poi a papa
               Clemente essendo venuta nuova voglia di servirsi di Michelagnolo per
               le sepolture degli eroi di casa Medici, le quali voleva che si facessino

               nella sagrestia di San Lorenzo, bisognò di nuovo cavare altri marmi.
               Delle spese di queste opere teneva i conti e ne era capo Domenico
               Boninsegni;  costui  tentò  Michelagnolo  a  far  compagnia  seco

               segretamente  sopra  del  lavoro  di  quadro  della  facciata  di  San
               Lorenzo.  Ma  ricusando  Michelagnolo  e  non  piacendogli  che  la  virtù
               sua  s'adoperasse  in  defraudando  il  Papa,  Domenico  gli  pose  tanto
               odio, che sempre andava opponendosi alle cose sue per abbassarlo e
               noiarlo, ma ciò copertamente faceva. Operò addunque che la facciata

               si  dimettesse  e  si  tirasse  innanzi  la  sagrestia,  le  quali  diceva  che
               erano  due  opere  da  tenere  occupato  Michelagnolo  molti  anni.  Et  il
               marmo da fare il gigante persuase il Papa che si desse a Baccio, il

               quale allora non aveva che fare, dicendo che Sua Santità per questa
               concorrenza  di  due  sì  grandi  uomini  sarebbe  meglio  e  con  più
               diligenza e prestezza servita, stimolando l'emulazione l'uno e l'altro
               all'opera  sua.  Piacque  il  consiglio  di  Domenico  al  Papa,  e  secondo
               quello si fece. Baccio, ottenuto il marmo, fece un modello grande di

               cera che era Ercole, il quale avendo rinchiuso il capo di Cacco con un
               ginocchio  tra  due  assi,  col  braccio  sinistro  lo  strigneva  con  molta
               forza,  tenendoselo  sotto  fra  le  gambe  rannicchiato  in  attitudine

               travagliata, dove mostrava Cacco il patire suo e la violenza e 'l pondo
               d'Ercole sopra di sé, che gli faceva scoppiare ogni minimo muscolo
               per tutta la persona. Parimente Ercole con la testa chinata verso il
               nimico appresso e digrignando e strignendo i denti, alzava il braccio
               destro e con molta fierezza rompendogli la testa gli dava col bastone

               l'altro colpo. Inteso che ebbe Michelagnolo che 'l marmo era dato a
               Baccio,  ne  sentì  grandissimo  dispiacere,  e  per  opera  che  facesse
               intorno  a  ciò,  non  potette  mai  volgere  il  Papa  in  contrario,  sì

               fattamente  gli  era  piaciuto  il  modello  di  Baccio,  al  quale
               s'aggiugnevano  le  promesse  et  i  vanti,  vantandosi  lui  di  passare  il
               Davitte di Michelagnolo et essendo ancora aiutato dal Boninsegni, il
               quale diceva che Michelagnolo voleva ogni cosa per sé. Così fu priva
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