Page 1343 - Giorgio Vasari
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basa intagliata, fatta da Benedetto da Rovezzano scultore. Ma perché
               Baccio non si curò mai dell'arte dell'architettura, non considerando lui
               l'ingegno di Donatello, il quale al Davitte che v'era prima aveva fatto
               una  semplice  colonna,  su  la  quale  posava  l'imbasamento  disotto
               fesso et aperto, a fine che chi passava di fuora vedesse dalla porta da

               via  l'altra  porta  di  dentro  dell'altro  cortile  al  dirimpetto;  però  non
               avendo Baccio questo accorgimento, fece porre la sua statua sopra
               una basa grossa e tutta massiccia, di maniera che ella ingombra la

               vista  di  chi  passa  e  cuopre  il  vano  della  porta  di  dentro,  sì  che
               passando e' non si vede se 'l palazzo va più indietro o se finisce nel
               primo cortile.

               Aveva il cardinal Giulio fatto sotto Monte Mario a Roma una bellissima
               vigna; in questa vigna volle porre due giganti e gli fece fare a Baccio
               di stucco, che sempre fu vago di far giganti: sono alti otto braccia e

               mettono  in  mezzo  la  porta  che  va  nel  salvatico  e  furno  tenuti  di
               ragionevol bellezza. Mentre che Baccio attendeva a queste cose, non
               mai  abbandonando  per  suo  uso  il  disegnare,  fece  a  Marco  da
               Ravenna et Agostino Viniziano, intagliatori di stampe, intagliare una

               storia  disegnata  da  lui  in  una  carta  grandissima  nella  quale  era
               l'occisione de' fanciulli innocenti fatti crudelmente morire da Erode, la
               quale  essendo  stata  da  lui  ripiena  di  molti  ignudi,  di  masti  e  di
               femmine, di fanciulli vivi e morti e di diverse attitudini di donne e di

               soldati,  fece  conoscere  il  buon  disegno  che  aveva  nelle  figure  e
               l'intelligenza  de'  muscoli  e  di  tutte  le  membra,  e  gli  recò  per  tutta
               Europa gran fama. Fece ancora un bellissimo modello di legno, e le
               figure di cera per una sepoltura al re d'Inghilterra, la quale non sortì

               poi  l'effetto  da  Baccio,  ma  fu  data  a  Benedetto  da  Rovezzano
               scultore, che la fece di metallo.

               Era  tornato  di  Francia  il  cardinale  Bernardo  Divizio  da  Bibbiena,  il
               quale vedendo che 'l re Francesco non aveva cosa alcuna di marmo
               né antica né moderna, e se ne dilettava molto, aveva promesso a sua
               maestà di operare col Papa sì che qualche cosa bella gli manderebbe.

               Dopo  questo  cardinale  vennero  al  Papa  due  ambasciadori  dal  re
               Francesco,  i  quali  vedute  le  statue  di  Belvedere,  lodarono  quanto
               lodar si possa il Laoconte. Il cardinal de' Medici e Bibbiena che erano
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