Page 1340 - Giorgio Vasari
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nella quale fu aiutato dal Rosso pittore, il quale più liberamente poi
domandò di ciò ch'egli disiderava. Addunque apparato il modo del
colorire, fece in un quadro a olio i Santi Padri cavati del Limbo dal
Salvatore, et in un altro quadro maggiore Noè, quando inebbriato dal
vino scuopre in presenza de' figliuoli le vergogne. Provossi a dipignere
in muro nella calcina fresca e dipinse nelle facce di casa sua teste,
braccia, gambe e torsi in diverse maniere coloriti, ma vedendo che
ciò gli arrecava più difficultà che non s'era permesso nel seccare della
calcina, ritornò allo studio di prima a far di rilievo. Fece di marmo una
figura alta tre braccia d'un Mercurio giovane con un flauto in mano,
nella quale molto studio messe e fu lodata e tenuta cosa rara, la
quale fu poi l'anno 1530 comperata da Giovanbatista Della Palla e
mandata in Francia al re Francesco, il quale ne fece grande stima.
Dettesi con grande e sollecito studio a vedere et a fare minutamente
anatomie, e così perseverò molti mesi et anni, e certamente in
questo uomo si può grandemente lodare il desiderio d'onore e
dell'eccellenza dell'arte e di bene operare in quella; dal quale
desiderio spronato e da un'ardentissima voglia, la quale più tosto che
attitudine e destrezza nell'arte aveva ricevuto dalla natura insino da'
suoi primi anni, Baccio a niuna fatica perdonava, niuno spazio di
tempo intrametteva, sempre era intento o all'apparar di fare o al
fare, sempre occupato, non mai ozioso si trovava, pensando col
continovo operare di trapassar qualunque altro avesse nell'arte sua
già mai adoperato, e questo fine premettendosi a se medesimo di sì
sollecito studio e di sì lunga fatica. Continovando addunque l'amore e
lo studio, non solamente mandò fuora gran numero di carte
disegnate in varii modi di sua mano, ma per tentare se ciò gli riusciva
s'adoperò ancora che Agostino Viniziano, intagliatore di stampe,
gl'intagliasse una Cleopatra ignuda et un'altra carta maggiore piena
d'anatomie diverse, la quale gli acquistò molta lode. Messesi di poi a
far di rilievo tutto tondo di cera una figura d'un braccio e mezzo di S.
Girolamo in penitenza secchissimo, il quale mostrava in su l'ossa i
muscoli astenuati e gran parte de' nervi e la pelle grinza e secca, e fu
con tanta diligenza fatta da lui questa opera, che tutti gli artefici
feciono giudicio e Lionardo da Vinci particularmente, che e' non si