Page 1328 - Giorgio Vasari
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Piero, preso il marmo con molta allegrezza e fatto prima un
modelletto di terra, condusse poi con tanta grazia il lavoro, che 'l
Tribolo e gli altri feciono coniettura che egli riuscirebbe di quegli che
si truovano rari nell'arte sua. Dettegli poi a fare un mazzocchio ducale
di pietra sopra un'arme di palle per Messer Pierfrancesco Riccio,
maiordomo del Duca, et egli lo fece con due putti, i quali
intrecciandosi le gambe insieme, tengono il mazzocchio in mano e lo
pongono sopra l'arme, la quale è posta sopra la porta d'una casa, che
allora teneva il maiordomo dirimpetto a San Giuliano allato a' preti di
Sant'Antonio. Veduto questo lavoro, tutti gli artefici di Firenze feciono
il medesimo giudizio ch'el Tribolo aveva fatto innanzi.
Lavorò dopo questo un fanciullo che stringe un pesce che getta acqua
per bocca, per le fonti di Castello, et avendogli dato il Tribolo un
pezzo di marmo maggiore, ne cavò Piero due putti che s'abbracciano
l'un l'altro, e strignendo pesci, gli fanno schizzare acqua per bocca.
Furono questi putti sì graziosi nelle teste e nella persona e con sì
bella maniera condotti di gambe, di braccia e di capelli, che già si
potette vedere che egli arebbe condotto ogni difficile lavoro a
perfezzione. Preso addunque animo e comperato un pezzo di pietra
bigia lungo due braccia e mezzo e condottolo a casa sua, al canto alla
Briga, cominciò Piero a lavorarlo la sera quando tornava e la notte et
i giorni delle feste, intanto che a poco a poco lo condusse al fine. Era
questa una figura di Bacco, che aveva un satiro a' piedi, e con una
mano tenendo una tazza, nell'altra aveva un grappolo d'uva e 'l capo
le cingeva una corona d'uva secondo un modello fatto da lui stesso di
terra. Mostrò in questo e negli altri suoi primi lavori Piero
un'agevolezza maravigliosa, la quale non offende mai l'occhio, né in
parte alcuna è molesta a chi riguarda. Finito questo Bacco, lo
comperò Bongianni Capponi et oggi lo tiene Lodovico Capponi suo
nipote in una sua corte.
Mentre che Piero faceva queste cose, pochi sapevano ancora che egli
fusse nipote di Lionardo da Vinci, ma facendo l'opere sue lui noto e
chiaro, di qui si scoperse insieme il parentado e 'l sangue, laonde
tuttavia dappoi sì per l'origine del zio e sì per la felicità del proprio
ingegno, col quale e' rassomigliava tanto uomo, fu per innanzi non