Page 1323 - Giorgio Vasari
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la corona di sopra della cima di essi capitelli; onde bisognò tagliarne
               tanto che si guastò quell'ordine, senza molti altri errori, de' quali non
               accade  ragionare.  Per  lo  detto  Messer  Pierfrancesco  fece  il  detto
               Tasso  la  porta  della  chiesa  di  Santo  Romolo  et  una  finestra
               inginocchiata  in  sulla  piazza  del  Duca,  d'un  ordine  a  suo  modo,

               mettendo i capitegli per base e facendo tante altre cose senza misura
               o ordine, che si potea dire che l'ordine tedesco avesse cominciato a
               riavere la vita in Toscana per mano di quest'uomo. Per non dir nulla

               delle cose che fece in palazzo di scale e di stanze, le quali ha avuto il
               Duca  a  far  guastare  perché  non  avevano  né  ordine,  né  misura,  né
               proporzione  alcuna,  anzi  tutte  storpiate,  fuor  di  squadra  e  senza
               grazia  o  commodo  niuno.  Le  quali  tutte  cose  non  passarono  senza
               carico del Tribolo, il quale intendendo, come faceva, assai, non parea

               che dovesse comportare che il suo principe gettasse via i danari et a
               lui facesse quella vergogna in su gl'occhi, e, che è peggio, non dovea
               comportare cotali cose al Tasso che gl'era amico. E ben conobbono

               gl'uomini  di  giudizio  la  prosonzione  e  pazzia  dell'uno  in  volere  fare
               quell'arte  che  sapeva  et  il  simular  dell'altro,  che  affermava  quello
               piacergli  che  certo  sapeva  che  stava  male.  E  di  ciò  facciano  fede
               l'opere che Giorgio Vasari ha avuto a guastare in palazzo, con danno
               del Duca e molta vergogna loro.

               Ma gli avvenne al Tribolo quello che al Tasso, perciò che sì come il

               Tasso lasciò lo intagliare di legname, nel quale esercizio non aveva
               pari, e non fu mai buono architettore per aver lasciato un'arte nella
               quale  molto  valeva,  e  datosi  a  un'altra  della  quale  non  sapea
               straccio, e gli apportò poco onore, così il Tribolo lasciando la scultura,

               nella quale si può dire con verità che fusse molto eccellente e facea
               stupire ognuno e datosi a volere dirizzare fiumi, l'una non seguitò con
               suo onore e l'altra gl'apportò anzi danno e biasimo che onore et utile,
               perciò  che  non  gli  riuscì  rassettare  i  fiumi  e  si  fece  molti  nimici,  e

               particolarmente  in  quel  di  Prato  per  conto  di  Bisenzio,  et  in
               Valdinievole in molti luoghi.

               Avendo poi compero il duca Cosimo il palazzo de' Pitti, del quale si è
               in altro luogo ragionato, e desiderando sua eccellenza di adornarlo di
               giardini, boschi e fontane e vivai et altre cose simili, fece il Tribolo
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