Page 1327 - Giorgio Vasari
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la grandezza dell'ingegno suo e che egli farebbe in poco tempo
profitto grandissimo nell'arti mercuriali, ma che sarebbe brevissima la
vita sua. E troppo fu vera la costor profezia, perché nell'una parte e
nell'altra (bastando in una), nell'arte e nella vita si volle adempiere.
Crescendo di poi Piero, ebbe per maestro nelle lettere il padre, ma da
sé senza maestro, datosi a disegnar et a fare cotali fantoccini di
terra, mostrò che la natura e la celeste inclinazione conosciuta
dall'astrologo e dal chiromante già si svegliava e cominciava in lui a
operare. Per la qual cosa Bartolomeo giudicò che 'l suo voto fusse
esaudito da Dio; e parendogli che 'l fratello gli fusse stato renduto nel
figliuolo, pensò a levare Piero da Vinci e condurlo a Firenze. Così fatto
adunque senza indugio, pose Piero, che già era di dodici anni, a star
col Bandinello in Firenze, promettendosi che 'l Bandinello, come
amico già di Lionardo, terrebbe conto del fanciullo e gl'insegnerebbe
con diligenza, perciò che gli pareva che egli più della scultura si
dilettasse che della pittura. Venendo di poi più volte in Firenze,
conobbe che 'l Bandinello non corrispondeva co' fatti al suo pensiero
e non usava nel fanciullo diligenza, né studio, con tutto che pronto lo
vedesse all'imparare. Per la qual cosa toltolo al Bandinello, lo dette al
Tribolo, il quale pareva a Bartolomeo che più s'ingegnasse d'aiutare
coloro i quali cercavano d'imparare e che più attendesse agli studii
dell'arte e portasse ancora più affezzione alla memoria di Lionardo.
Lavorava il Tribolo a Castello, villa di sua eccellenza, alcune fonti, là
dove Piero, cominciato di nuovo al suo solito a disegnare, per aver
quivi la concorrenza degl'altri giovani che teneva il Tribolo, si messe
con molto ardore d'animo a studiare il dì e la notte, spronandolo la
natura desiderosa di virtù e d'onore e maggiormente accendendolo
l'essempio degli altri pari a sé, i quali tuttavia si vedeva intorno.
Onde in pochi mesi acquistò tanto, che fu di maraviglia a tutti, e
cominciato a pigliar pratica in su' ferri, tentava di vedere se la mano
e lo scarpello obbediva fuori alla voglia di dentro et a' disegni suoi
dell'intelletto. Vedendo il Tribolo questa sua prontezza et appunto
avendo fatto allora fare un acquaio di pietra per Cristofano Rinieri,
dette a Piero un pezzetto di marmo, del quale egli facesse un
fanciullo per quell'acquaio, che gettasse acqua dal membro virile.