Page 1314 - Giorgio Vasari
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veggiono punto. E l'acqua si dà e toglie quando altri vuole col volgere
               di certe chiavi, né si può dire a pieno per quante vie si volge la detta
               acqua della quercia, con diversi instrumenti di rame per bagnare chi
               altri vuole, oltre che, con i medesimi instrumenti, se le fa fare diversi
               rumori e zuffolamenti.

               Finalmente tutte queste acque, dopo aver servito a tante e diverse

               fonti et ufficii, ragunate insieme se ne vanno ai due vivai, che sono
               fuor del palazzo al principio del viale, e quindi ad altri bisogni della
               villa.  Né  lascerò  di  dire  qual  fusse  l'animo  del  Tribolo  intorno
               agl'ornamenti di statue che avevano a essere nel giardin grande del

               laberinto, nelle nicchie che si veggiono ordinariamente compartite nei
               vani.  Voleva  dunque,  et  a  così  fare  l'aveva  giudiziosamente
               consigliato  Messer  Benedetto  Varchi,  stato  ne'  tempi  nostri  poeta,
               oratore e filosofo eccellentissimo, che nelle teste di sopra e di sotto

               andassino i quattro tempi dell'anno, cioè primavera, state, autunno e
               verno, e che ciascuno fusse situato in quel luogo dove più si truova la
               stagion sua. All'entrata in sulla man ritta a canto al verno, in quella
               parte del muro che si distende all'insù, dovevano andare sei figure, le

               quali denotassino e mostrassero la grandezza e la bontà della casa
               de' Medici, e che tutte le virtù si truovono nel duca Cosimo, e queste
               erano  la  Iustizia,  la  Pietà,  il  Valore,  la  Nobiltà,  la  Sapienza  e  la
               Liberalità,  le  quali  sono  sempre  state  nella  casa  de'  Medici  et  oggi

               sono  tutte  nell'eccellentissimo  signor  Duca,  per  essere  giusto,
               valoroso, nobile, savio e liberale. E perché queste parti hanno fatto e
               fanno  essere  nella  città  di  Firenze  Leggi,  Pace,  Armi,  Scienze,
               Sapienza, Lingue et Arti, e perché il detto signor Duca è giusto con le

               leggi, pietoso con la pace, valoroso per l'armi, nobile per le scienze,
               savio  per  introdurre  le  lingue  e  virtù  e  liberale  nell'arti,  voleva  il
               Tribolo che all'incontro della Iustizia, Pietà, Valore, Nobiltà, Sapienza
               e Liberalità, furono quest'altre in sulla man manca, come si vedrà qui

               di sotto, cioè: Leggi, Pace, Arme, Scienze, Lingue et Arti. E tornava
               molto bene che in questa maniera le dette statue e simulacri fussero,
               come  sarebbono  stati,  in  su  Arno  e  Mugnone  a  dimostrare  che
               onorono  Fiorenza.  Andavano  anco  pensando  di  mettere  in  sui

               frontespizii, cioè in ciascuno, una testa d'alcun ritratto d'uomini della
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