Page 131 - Giorgio Vasari
P. 131

sopra le colonne con ornamenti di stucchi e di pitture, non sia povero

               affatto di disegno, e che molte altre cose che in quel gran tempio si
               veggiono, non argomentino l'imperfezzione dell'arti.

               Molti  anni  dopo,  quando  i  cristiani  sotto  Giuliano  Apostata  erano
               perseguitati, fu edificato in sul monte Celio un tempio a' San Giovanni
               e  Paolo  martiri,  di  tanto  peggior  maniera  che  i  sopra  detti,  che  si

               conosce  chiaramente  che  l'arte  era  a  quel  tempo  poco  meno  che
               perduta del tutto.

               Gli edifizii ancora, che in quel medesimo tempo si fecero in Toscana,
               fanno di ciò pienissima fede. E per tacere molti altri, il tempio che
               fuor dalle mura d'Arezzo fu edificato a S. Donato vescovo di quella
               città,  il  quale  insieme  con  Ilariano  monaco  fu  martirizzato  sotto  il

               detto Giuliano Apostata, non fu di punto migliore architettura che i
               sopra detti. Né è da credere che ciò procedesse da altro che dal non
               essere migliori architetti in quell'età; conciò fusse che il detto tempio,
               come si è potuto vedere a' tempi nostri, a otto facce, fabricato delle

               spoglie del teatro, colosseo, et altri edifizi che erano stati in Arezzo
               innanzi che fusse convertita alla fede di Cristo, fu fatto senza alcun
               risparmio e con grandissima spesa, e di colonne di granito, di porfido
               e di mischi che erano stati delle dette fabriche antiche, adornato. Et

               io per me non dubito, alla spesa che si vedeva fatta in quel tempio,
               che  se  gli  Aretini  avessono  avuti  migliori  architetti,  non  avessono
               fatto qualche cosa maravigliosa; poiché si vede in quel che fecero,
               che a niuna cosa perdonarono per fare quell'opera, quanto potettono

               maggiormente, ricca e fatta con buon ordine. E perché, come si è già
               tante volte detto, meno aveva della sua perfezione l'architettura che
               l'altre  arti  perduto,  vi  si  vedeva  qualche  cosa  di  buono.  Fu  in  quel
               tempo  similmente  aggrandita  la  chiesa  di  Santa  Maria  in  Grado  a

               onore  del  detto  Ilariano,  perciò  che  in  quella  aveva  lungo  tempo
               abitato, quando andò con Donato alla palma del martirio.

               Ma perché la fortuna, quando ella ha condotto altri al sommo della
               ruota, o per ischerzo o per pentimento il più delle volte lo torna in
               fondo,  avvenne,  dopo  queste  cose,  che  sollevatesi  in  diversi  luoghi

               del mondo quasi tutte le nazioni barbare contra i Romani, ne seguì
               fra non molto tempo non solamente lo abbassamento di così grande
   126   127   128   129   130   131   132   133   134   135   136