Page 1308 - Giorgio Vasari
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facciata. Passato il cortile dove si entra nel giardin grande del
laberinto, nella prima entrata dove è un grandissimo prato, saliti i
gradi che vanno al detto laberinto, veniva un quadro di braccia
trenta, per ogni verso in piano, in sul quale aveva a essere, come poi
è stata fatta, una fonte grandissima di marmi bianchi, che schizzasse
in alto sopra gl'ornamenti alti quattordici braccia, e che in cima, per
bocca d'una statua, uscisse acqua che andasse alto sei braccia. Nelle
teste del prato avevano a essere due logge, una dirimpetto all'altra e
ciascuna lunga braccia trenta e larga quindici. E nel mezzo di
ciascuna loggia andava una tavola di marmo di braccia dodici e fuori
un pilo di braccia otto, che aveva a ricevere l'acqua da un vaso tenuto
da due figure. Nel mezzo del laberinto già detto aveva pensato il
Tribolo di fare lo sforzo dell'ornamento dell'acqua, con zampilli e con
un sedere molto bello intorno alla fonte, la cui tazza di marmo, come
poi fu fatta, aveva a essere molto minore che la prima della fonte
maggiore e principale. E questa in cima aveva ad avere una figura di
bronzo che gettasse acqua. Alla fine di questo giardino aveva a
essere nel mezzo una porta, in mezzo a certi putti di marmo che
gettassino acqua, da ogni banda una fonte e ne' cantoni nicchie
doppie dentro alle qual andavano statue, sì come nell'altre che sono
nei muri dalle bande, nei riscontri de' viali che traversano il giardino, i
quali tutti sono coperti di verzure in varii spartimenti. Per la detta
porta, che è in cima a questo giardino sopra alcune scale, si entra in
un altro giardino largo quanto il primo, ma a dirittura non molto lungo
rispetto al monte. Et in questo avevano a essere dagli lati due altre
logge, e nel muro dirimpetto alla porta, che sostiene la terra del
monte, aveva a essere nel mezzo una grotta con tre pile, nella quale
piovesse artifiziosamente acqua. E la grotta aveva a essere in mezzo
a due fontane, nel medesimo muro collocate e dirimpetto a queste
due nel muro del giardino ne avevano a essere due altre, le quali
mettessono in mezzo la detta porta. Onde tante sarebbono state le
fonti di questo giardino quanto quelle dell'altro che gl'è sotto e che da
questo, il quale è più alto, riceve l'acque. E questo giardino aveva a
essere tutto pieno d'aranci, che vi arebbono avuto et averanno
quanto che sia commodo luogo per essere dalle mura e dal monte