Page 1305 - Giorgio Vasari
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fare a Firenze e mi sarebbe riuscito, ma in quel mentre sopravenendo
               la morte d'Alessandro che fu amazzato da Lorenzo di Pier Francesco
               de' Medici, rimase impedito non pure questo disegno, ma disperata
               del tutto la felicità e la grandezza dell'arte.

               Intesa adunque il Tribolo la morte del Duca, se ne dolse meco per
               sue lettere, pregandomi, poi che m'ebbe confortato a portar in pace

               la morte di tanto principe, mio amorevole signore, che se io andava a
               Roma, com'egli aveva inteso che io voleva far in tutto deliberato di
               lasciare le corti e seguitar i miei studii, che io gli recassi di qualche
               partito, perciò che avendo miei amici, farebbe quanto io gl'ordinassi.

               Ma venne caso che non gli bisognò altramente cercar partito in Roma,
               perché, essendo creato duca di Fiorenza il signor Cosimo de' Medici,
               uscito  che  [fu]  egli  de'  travagli  che  ebbe  il  primo  anno  del  suo
               principato, per aver rotti i nimici a Monte Murlo, cominciò a pigliarsi

               qualche  passo,  e  particolarmente  a  frequentare  assai  la  villa  di
               Castello, vicina a Firenze poco più di due miglia, dove cominciando a
               murare qualche cosa, per potervi star commodamente con la corte, a
               poco  a  poco,  essendo  a  ciò  riscaldato  da  maestro  Piero  da  San

               Casciano, tenuto in que' tempi assai buon maestro e molto servitore
               della signora Maria madre del Duca, e stato sempre muratore di casa
               et  antico  servitore  del  signor  Giovanni,  si  risolvette  di  condurre  in
               quel  luogo  certe  acque,  che  molto  prima  aveva  avuto  disiderio  di

               condurvi,  onde  dato  principio  a  far  un  condotto  che  ricevesse  tutte
               l'acque del poggio della Castellina, luogo lontano a Castello un quarto
               di  miglio  o  più,  si  seguitava  con  buon  numero  d'uomini  il  lavoro
               gagliardamente. Ma conoscendo il Duca che maestro Piero non aveva

               né invenzione, né disegno bastante a far un principio in quel luogo
               che  potesse  poi  col  tempo  ricevere  quell'ornamento,  che  il  sito  e
               l'acque  richiedevano,  un  dì  che  sua  eccellenza  era  in  sul  luogo  e
               parlava  di  ciò  con  alcuni,  Messer  Ottaviano  de'  Medici  e  Cristofano

               Rinieri, amico del Tribolo e servitore vecchio della signora Maria e del
               Duca,  celebrarono  di  maniera  il  Tribolo  per  uomo  dotato  di  tutte
               quelle parti, che al capo d'una così fatta fabrica si richiedevano, che il
               Duca  diede  commessione  a  Cristofano  che  lo  facesse  venir  da

               Bologna, il che avendo il Ranieri fatto tostamente, il Tribolo, che non
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