Page 1299 - Giorgio Vasari
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antico di forma bellissima e voleva accompagnarlo, acciò servisse per
una fonte di quel re, aperse l'animo suo al Tribolo e quello che
dissegnava fare, onde egli messosi giù, gli fece una dea della natura
che alzando un braccio tiene con le mani quel vaso che le ha in suo
capo il piede, ornata il primo filare delle poppe d'alcuni putti tutti
traforati e spiccati dal marmo, che tenendo nelle mani certi festoni
fanno diverse attitudini bellissime; seguitando poi l'altro ordine di
poppe piene di quadrupedi et i piedi fra molti e diversi pesci, restò
compiuta cotale figura con tanta diligenza e con tanta perfezzione,
ch'ella meritò, essendo mandata in Francia con altre cose, esser
carissima a quel re e d'esser posta come cosa rara a Fontanableò.
L'anno poi 1529, dandosi ordine alla guerra et all'assedio di Firenze,
papa Clemente Settimo, per veder in che modo et in quai luoghi si
potesse accommodare e spartir l'essercito e vedere il sito della città
appunto, avendo ordinato che segretamente fosse levata la pianta di
quella città, cioè di fuori a un miglio il paese tutto, con i colli, monti,
fiumi, balzi, case, chiese, et altre cose, dentro le piazze e le strade et
intorno le mura et i bastioni con l'altre difese, fu di tutto dato il carico
a Benvenuto di Lorenzo dalla Volpaia, buon maestro d'oriuoli e
quadranti e bonissimo astrologo, ma sopra tutto eccellentissimo
maestro di levar piante. Il qual Benvenuto volle in sua compagnia il
tribolo e con molto giudizio, perciò che il Tribolo fu quegli che mise
inanzi che detta pianta si facesse, a ciò meglio si potesse considerare
l'altezza de' monti, la bassezza de' piani e gl'altri particolari, di rilievo:
il che far non fu senza molta fatica e pericolo; perché stando fuori
tutta la notte a misurar le strade e segnar le misure delle braccia da
luogo a luogo e misurar anche l'altezza e le cime de' campanili e delle
torri, intersegando con la bussola per tutti i versi et andando di fuori
a riscontrar con i monti la cupola, la quale avevano segnato per
centro, non condussero così fatt'opera, se non dopo molti mesi, ma
con molta diligenza, avendola fatta di sugheri, perché fusse più
leggera, e ristretto tutta la machina nello spazio di quattro braccia e
misurato ogni cosa a braccia piccole. In questo modo dunque finita
quella pianta, essendo di pezzi, fu incassata segretamente et in
alcune balle di lana, che andavano a Perugia, cavata di Firenze e