Page 1274 - Giorgio Vasari
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che il Soddoma le faceva molto più belle, se bene quelle di Domenico
               avevano più disegno e più forza. E nel vero la maniera delle teste in
               queste  nostre  arti  importa  assai,  et  il  farle  che  abbiano  bell'aria  e
               buona  grazia  ha  molti  maestri  scampati  dal  biasimo,  che  arebbono
               avuto per lo restante dell'opera. Fu questa di pittura l'ultima opera

               che facesse Domenico, il quale in ultimo entrato in capriccio di fare di
               rilievo, cominciò a dare opera al fondere de' bronzi, e tanto adoperò,
               che condusse, ma con estrema fatica, a sei colonne del Duomo, le più

               vicine all'altar maggiore, sei Angeli di bronzo tondi, poco minori del
               vivo,  i  quali  tengono  per  posamento  d'un  candeliere  che  tiene  un
               lume, alcune tazze o vero bacinette, e sono molto belli. E negl'ultimi
               si  portò  di  maniera  che  ne  fu  sommamente  lodato;  per  che,
               cresciutogli  l'animo,  diede  principio  a  fare  i  dodici  Apostoli  per

               mettergli  alle  colonne  di  sotto,  dove  ne  sono  ora  alcuni  di  marmo
               vecchi  e  di  cattiva  maniera;  ma  non  seguitò,  perché  non  visse  poi
               molto.

               E  perché  era  quest'uomo  capricciosissimo  e  gli  riusciva  ogni  cosa,
               intagliò da sé stampe di legno, per far carte di chiaro scuro, e se ne

               veggiono  fuori  due  Apostoli  fatti  eccellentemente,  uno  de'  quali
               n'avemo nel nostro libro de' disegni, con alcune carte di sua mano,
               disegnate  divinamente.  Intagliò  similmente  col  bulino  stampe  di
               rame,  e  stampò  con  acqua  forte  alcune  storiette  molto  capricciose

               d'archimia,  dove  Giove  e  gl'altri  dèi  volendo  congelare  Mercurio,  lo
               mettono in un correggiuolo legato e facendogli fuoco attorno Vulcano
               e Plutone, quando pensarono che dovesse fermarsi, Mercurio volò via
               e  se  n'andò  in  fumo.  Fece  Domenico,  oltre  alle  sopra  dette,  molte

               altre opere di non molta importanza, come quadri di Nostre Donne et
               altre cose simili da camera, come una Nostra Donna che è in casa il
               cavalier  Donati  et  un  quadro  a  tempera,  dove  Giove  si  converte  in
               pioggia d'oro e piove in grembo a Danae. Piero Catanei similmente

               ha di mano del medesimo in un tondo a olio una Vergine bellissima.
               Dipinse  anche  per  la  Fraternita  di  S.  Lucia  una  bellissima  bara;  e
               parimente un'altra per quella di Santo Antonio. Né si maravigli niuno
               che io faccia menzione di sì fatte opere, perciò che sono veramente

               belle a maraviglia, come sa chiunque l'ha vedute.
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