Page 1273 - Giorgio Vasari
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condotti, ma non però con quella perfezzione che furono i sopra detti
quadri. Ma egli scusandosi di ciò con molti amici, e particolarmente
una volta con Giorgio Vasari, diceva che come era fuori dell'aria di
Siena e di certe sue commodità, non gli pareva saper far alcuna cosa.
Tornatosene dunque a casa con proposito di non volersene più, per
andar a lavorar altrove, partire, fece in una tavola a olio, per le
monache di S. Paolo, vicine a S. Marco, la natività di Nostra Donna
con alcune balie e S. Anna in un letto che scorta, finto dentro a una
porta; una donna in uno scuro, che asciugando panni non ha altro
lume che quello che le fa lo splendor del fuoco. Nella predella, che è
vaghissima, sono tre storie a tempera: essa Vergine presentata al
tempio, lo sposalizio, e l'adorazione de' Magi.
Nella Mercanzia, tribunale in quella città, hanno gl'uffiziali una
tavoletta, la quale dicono fu fatta da Domenico, quando era giovane,
che è bellissima. Dentro vi è un San Paolo in mezzo che siede e, dagli
lati, la sua conversione in uno di figure piccole e nell'altro quando fu
decapitato. Finalmente fu data a dipignere a Domenico la nicchia
grande del Duomo ch'è in testa dietro all'altare maggiore, nella quale
egli primieramente fece tutto di sua mano l'ornamento di stucco con
fogliami e figure, e due vittorie ne' vani del semicircolo, il quale
ornamento fu invero opera ricchissima e bella. Nel mezzo poi fece di
pittura a fresco l'Ascendere di Cristo in cielo, e dalla cornice in giù
fece tre quadri divisi da colonne di rilievo e dipinte in prospettiva. In
quel di mezzo, che ha un arco sopra in prospettiva, è la Nostra
Donna, San Piero e San Giovanni, e dalle bande ne' due vani dieci
Apostoli, cinque per banda in varie attitudini, che guardano Cristo
ascendere in cielo; e sopra ciascuno de' due quadri degl'Apostoli è un
Angelo in iscorto, fatti per que' due che dopo l'Ascensione dissono
ch'egli era salito in cielo. Quest'opera certo è mirabile, ma più
sarebbe ancora se Domenico avesse dato bell'aria alle teste, là dove
hanno una certa aria non molto piacevole, perciò che pare che in
vecchiezza e' pigliasse un'ariaccia di volti spaventata e non molto
vaga. Quest'opera, dico, se avesse avuto bellezza nelle teste sarebbe
tanto bella, che non si potrebbe veder meglio. Nella qual aria delle
teste prevalse il Soddoma a Domenico al giudizio de' sanesi, perciò