Page 1244 - Giorgio Vasari
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Deliberandosi  poi  di  far  capo  de  l'arte,  in  cambio  di  Raffaello  da
               Urbino già morto, Giulio Romano e Giovan Francesco detto il Fattore,
               acciò che scompartissino i lavori agli altri secondo l'usato di prima,
               Perino, che aveva lavorato un'arme del Papa in fresco col cartone di
               Giulio  Romano  sopra  la  porta  del  cardinal  Ceserino,  si  portò  tanto

               egregiamente,  che  dubitarono  non  egli  fusse  anteposto  a  loro,
               perché,  ancora  che  egli  avessino  nome  di  discepoli  di  Raffaello  e
               d'avere  eredato  le  cose  sue,  non  avevano  interamente  l'arte  e  la

               grazia,  che  egli  coi  colori  dava  alle  sue  figure,  eredato.  Presono
               partito, adunque, Giulio e Giovan Francesco d'intrattenere Perino; e
               così  l'anno  santo  del  Giubileo  1525  diedero  la  Caterina,  sorella  di
               Giovan Francesco, a Perino per donna, acciò che fra loro fusse quella
               intera  amicizia,  che  tanto  tempo  avevono  contratta,  convertita  in

               parentado.  Laonde,  continovando  l'opere  che  faceva,  non  vi  andò
               troppo tempo che, per le lode dategli nella prima opera fatta in San
               Marcello, fu deliberato dal priore di quel convento e da certi capi della

               Compagnia del Crocifisso, la quale ci ha una cappella fabbricata dagli
               uomini  suoi  per  ragunarvisi,  che  ella  si  dovesse  dipignere;  e  così
               allogarono a Perino questa opera, con speranza di avere qualche cosa
               eccellente di suo.

               Perino fattovi fare i ponti, cominciò l'opera; e fece nella volta a mezza
               botte,  nel  mezzo,  un'istoria  quando  Dio,  fatto  Adamo,  cava  della

               costa sua Eva sua donna, nella quale storia si vede Adamo ignudo,
               bellissimo  et  artifizioso,  che  oppresso  dal  sonno  giace,  mentre  che
               Eva vivissima a man giunte si leva in piedi e riceve la benedizzione
               dal  suo  fattore:  la  figura  del  quale  è  fatta  di  aspetto  ricchissimo  e

               grave, in maestà, diritta, con molti panni attorno, che vanno girando
               con i lembi l'ignudo; e da una banda a man ritta due Evangelisti, de'
               quali finì tutto il S. Marco et il San Giovanni, eccetto la testa et un
               braccio  ignudo.  Fecevi  in  mezzo  fra  l'uno  e  l'altro,  due  puttini  che

               abracciano per ornamento un candeliere, che veramente son di carne
               vivissimi, e similmente i Vangelisti molto belli, nelle teste e ne' panni
               e  braccia  e  tutto  quel  che  lor  fece  di  sua  mano.  La  quale  opera,
               mentre che egli fece, ebbe molti impedimenti, e di malattie e d'altri

               infortuni, che accaggiono giornalmente a chi ci vive; oltraché dicono
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