Page 1242 - Giorgio Vasari
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legature il torso e le braccia. Vedevasi appresso il gonfiar de' muscoli,
               e  fino  al  sudor  freddo  della  morte,  accennato  in  quel  disegno.
               Appresso  si  vedeva  ne'  soldati  che  gli  guidavano  una  fierezza
               terribile,  impiissima  e  crudele  nel  presentargli  al  tribunale  per  la
               sentenza e nel guidargli a le croci. Avevano indosso gli imperadori e'

               soldati, corazze all'antica et abbigliamenti molto ornati e bizzarri, et i
               calzari, le scarpe, le celate, le targhe e le altre armadure fatte con
               tutta  quella  copia  di  bellissimi  ornamenti  che  più  si  possa  fare  et

               imitare et aggiugnere all'antico, disegnate con quell'amore et artifizio
               e fine, che può far tutti gli estremi dell'arte. Il quale cartone, vistosi
               per  gli  artefici  e  per  altri  intendenti  ingegni,  giudicarono  non  aver
               visto  pari  bellezza  e  bontà  in  disegno  dopo  quello  di  Michelagnolo
               Buonarroti,  fatto  in  Fiorenza  per  la  sala  del  Consiglio.  Laonde,

               acquistato Perino quella maggior fama che egli più poteva acquistare
               nell'arte,  mentre  che  egli  andava  finendo  tal  cartone,  per  passar
               tempo,  fece  mettere  in  ordine  e  macinare  colori  a  olio  per  fare  al

               Piloto orefice suo amicissimo un quadretto non molto grande; il quale
               condusse a fine quasi più di mezzo, dentrovi una Nostra Donna.

               Era  già  molti  anni  stato  domestico  di  Perino  un  ser  Raffaello  di
               Sandro,  prete  zoppo,  cappellano  di  San  Lorenzo,  il  quale  portò
               sempre amore agli artefici di disegno; costui dunque persuase Perino
               a tornar seco in compagnia, non avendo egli né chi gli cucinasse, né

               chi lo tenesse in casa, essendo stato il tempo che ci era stato, oggi
               con un amico e domani con un altro. Laonde Perino andò alloggiare
               seco  e  vi  stette  molte  settimane.  Intanto  la  peste  cominciata  a
               scoprirsi  in  certi  luoghi  in  Fiorenza,  messe  a  Perino  paura  di  non

               infettarsi;  per  il  che  deliberato  partirsi,  volle  prima  sodisfare  a  ser
               Raffaello tanti dì ch'era stato seco a mangiare, ma non volle mai ser
               Raffaello acconsentire di pigliare niente; anzi disse: "E' mi basta un
               tratto  avere  uno  straccio  di  carta  di  tua  mano".  Per  il  che,  visto

               questo, Perino tolse circa a quattro braccia di tela grossa, e fattola
               appiccare ad un muro che era fra due usci della sua saletta, vi fece
               un'istoria contrafatta di color di bronzo, in un giorno et in una notte.
               Nella  quale  tela,  che  serviva  per  ispalliera,  fece  l'istoria  di  Mosè

               quando passa il Mar Rosso e che faraone si sommerge in quello co'
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