Page 1236 - Giorgio Vasari
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Romulo per fino a Numa Pompilio. Sonovi similmente varii ornamenti

               contrafatti  di  varie  pietre  di  marmi;  è  sopra  il  cammino  di  pietre
               bellissimo una Pace la quale abbraccia armi e trofei, che è molto viva.
               Della quale opera fu tenuto conto, mentre visse Messer Marchionne,
               e  di  poi  da  tutti  quelli  che  operano  in  pittura,  oltra  quelli  che  non

               sono della professione, che la lodano straordinariamente.

               Fece  nel  monasterio  delle  monache  di  Santa  Anna  una  cappella  in
               fresco con molte figure, lavorata da lui con la solita diligenzia. Et in
               San  Stefano  del  Cacco,  ad  un  altare,  dipinse  in  fresco  per  una
               gentildonna  romana  una  Pietà  con  un  Cristo  morto  in  grembo  alla

               Nostra Donna, e ritrasse di naturale quella gentildonna che par ancor
               viva.  La  quale  opera  è  condotta  con  una  destrezza  molto  facile  e
               molto  bella.  Aveva  in  questo  tempo  Antonio  da  Sangallo  fatto  in
               Roma, in su una cantonata di casa, che si dice l'immagine di Ponte,

               un tabernacolo molto ornato di trevertino e molto onorevole, per farvi
               dentro  di  pitture  qualcosa  di  bello;  e  così  ebbe  commessione  dal
               padrone di quella casa che lo dessi a fare a chi li pareva che fusse
               atto  a  farvi  qualche  onorata  pittura.  Onde  Antonio,  che  conosceva

               Perino di que' giovani che vi erano per il migliore, a lui la allogò. Et
               egli messovi mano, vi fece dentro Cristo quando incorona la Nostra
               Donna,  e  nel  campo  fece  uno  splendore  con  un  coro  di  Serafini  et
               Angeli che hanno certi panni sottili che spargono fiori, et altri putti

               molto belli e varii, e così nelle due facce del tabernacolo fece nell'una
               San Bastiano e nell'altra Santo Antonio, opera certo ben fatta e simile
               alle altre sue, che sempre furono e vaghe e graziose.

               Aveva finito nella Minerva un protonotario, una cappella di marmo in
               su  quattro  colonne;  e  come  quello  che  desiderava  lassarvi  una
               memoria d'una tavola, ancora che non fusse molto grande, sentendo

               la fama di Perino, convenne seco e gliela fece lavorare a olio, et in
               quella volle a sua elezzione un Cristo sceso di croce; il quale Perino,
               con  ogni  studio  e  fatica,  si  messe  a  condurre.  Dove  egli  lo  figurò
               esser  già  in  terra  deposto,  et  insieme  le  Marie  intorno  che  lo

               piangono,  fingendo  un  dolore  e  compassionevole  affetto  nelle
               attitudini  e  gesti  loro;  oltra  che  vi  sono  que'  Niccodemi,  e  le  altre
               figure  ammiratissime,  meste  et  afflitte  nel  vedere  l'innocenza  di
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