Page 1235 - Giorgio Vasari
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lavorato.

               Essendo in questo tempo l'arcivescovo di Cipri in Roma, uomo molto

               amatore delle virtù, ma particolarmente della pittura, et avendo egli
               una  casa  vicina  alla  Chiavica,  nella  quale  aveva  acconcio  un
               giardinetto con alcune statue et altre anticaglie certo onoratissime e
               belle, e desiderando accompagnarle con qualche ornamento onorato,

               fece  chiamare  Perino,  che  era  suo  amicissimo;  et  insieme
               consultarono che e' dovesse fare intorno alle mura di quel giardino
               molte  storie  di  baccanti,  di  satiri  e  di  fauni  e  di  cose  selvagge,
               alludendo  ad  una  statua  d'un  Bacco,  che  egli  ci  aveva,  antico,  che

               sedeva vicino a una tigre. E così adornò quel luogo di diverse poesie;
               vi  fece  fra  l'altre  cose  una  loggetta  di  figure  piccole,  e  varie
               grottesche e molti quadri di paesi, coloriti con una grazia e diligenza
               grandissima.  La  quale  opera  è  stata  tenuta,  e  sarà  sempre  dagli

               artefici,  cosa  molto  lodevole;  onde  fu  cagione  di  farlo  conoscere  a'
               Fucheri  mercanti  tedeschi,  i  quali,  avendo  visto  l'opera  di  Perino  e
               piaciutali,  perché  avevano  murato  vicino  a  Banchi  una  casa,  che  è
               quando si va a la chiesa de' Fiorentini, vi fecero fare da lui un cortile

               et una loggia e molte figure, degne di quelle lodi che son l'altre cose
               di sua mano; nelle quali si vede una bellissima maniera et una grazia
               molto leggiadra.

               Ne'  medesimi  tempi  avendo  Messer  Marchionne  Baldassini  fatto
               murare una casa molto bene intesa, come s'è detto, da Antonio da
               Sangallo, vicino a S. Agostino, e desiderando che una sala che egli vi

               aveva fatta fusse dipinta tutta, esaminati molti di que' giovani acciò
               che ella fusse e bella e ben fatta, si risolvé dopo molti darla a Perino,
               con il quale, convenutosi del prezzo, vi messe egli mano; né da quella
               levò per altri l'animo, che egli felicissimamente la condusse a fresco.

               Nella  quale  sala  fece  uno  spartimento  a'  pilastri,  che  mettono  in
               mezzo nicchie grandi e nicchie piccole, e nelle grandi sono varie sorti
               di filosofi, due per nicchia, et in qualcuna un solo, e nelle minori sono
               putti ignudi e parte vestiti di velo, con certe teste di femmine finte di

               marmo  sopra  alle  nicchie  piccole.  E  sopra  la  cornice  che  fa  fine  a'
               pilastri,  seguiva  un  altro  ordine,  partito  sopra  il  primo  ordine,  con
               istorie di figure non molto grandi de' fatti de' Romani, cominciando da
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