Page 1233 - Giorgio Vasari
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testimonio e chiara fede le grottesche et i festoni e le storie di sua
mano che in quell'opera sono, le quali, oltre l'avanzar le altre, son dai
disegni e schizzi che faceva lor Raffaello condotte le sue molto meglio
et osservate molto, come si può vedere in una parte di quelle storie
nel mezzo della detta loggia nelle volte, dove sono figurati gli Ebrei
quando passano il Giordano con l'arca santa e quando, girando le
mura di Gerico, quelle rovinano, e le altre che seguono dopo, come
quando combattendo Iosuè con quegli Amorrei fa fermar il sole. E
finte di bronzo sono nel basamento le migliore similmente quelle di
mano di Perino, cioè quando Abraam sacrifica il figliuolo, Iacob fa alla
lotta con l'Angelo, Iosef che raccoglie i dodici fratelli, et il fuoco che,
scendendo dal cielo, abbrucia i figliuoli di Levi, e molte altre che non
fa mestiero, per la moltitudine loro, nominarle, che si conoscono infra
le altre. Fece ancora nel principio dove si entra nella loggia, del
Testamento Nuovo, la natività e battesimo di Cristo e la cena degli
Apostoli con Cristo, che sono bellissime; senzaché sotto le finestre
sono, come si è detto, le migliori storie colorite di bronzo che siano in
tutta quell'opera. Le quali cose fanno stupire ognuno, e per le pitture
e per molti stucchi che egli vi lavorò di sua mano; oltraché il colorito
suo è molto più vago e meglio finito che tutti gli altri. La quale opera
fu cagione che egli divenne oltre ogni credenza famoso, né per ciò
cotali lode furono cagione di addormentarlo, anzi, perché la virtù
lodata cresce, di accenderlo a maggior studio, e quasi certissimo
seguitandola di dover còrre que' frutti e quegli onori ch'egli vedeva
tutto il giorno in Raffaello da Urbino et in Michelagnolo Buonarroti. Et
in tanto più lo faceva volentieri, quanto da Giovanni da Udine e da
Raffaello vedeva esser tenuto conto di lui et essere adoperato in cose
importanti. Usò sempre una sommessione et un'obedienza certo
grandissima verso Raffaello, osservandolo di maniera, che da esso
Raffaello era amato come proprio figliuolo.
Fecesi in questo tempo, per ordine di papa Leone, la volta della sala
de' Pontefici, che è quella per la quale si entra in sulle logge a le
stanze di papa Alessandro Sesto dipinte già dal Pinturicchio, onde
quella volta fu dipinta da Giovan da Udine e da Perino. Et in
compagnia feciono e gli stucchi e tutti quegli ornamenti e grottesche