Page 1232 - Giorgio Vasari
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Urbino. E così continuando a le cose antiche di marmo, e sotto terra a

               le grotte per la novità delle grottesche, imparò i modi del lavorare di
               stucco e, mendicando il pane con ogni stento, sopportò ogni miseria
               per venir eccellente in questa professione. Né vi corse molto tempo
               ch'egli  divenne,  fra  quegli  che  disegnavano  in  Roma,  il  più  bello  e

               miglior  disegnatore  che  ci  fusse;  atteso  che  meglio  intendeva  i
               muscoli e le difficultà dell'arte negli ignudi che forse molti altri, tenuti
               maestri allora de' migliori. La qual cosa fu ancora fra molti signori e

               prelati e' fosse conosciuto, e, massimamente, che Giulio Romano e
               Giovan  Francesco  detto  il  Fattore,  discepoli  di  Raffaello  da  Urbino,
               lodatolo al maestro pur assai, fecero ch'e' lo volle conoscere e vedere
               l'opere sue ne' disegni. I quali piaciutili, et insieme col fare la maniera
               e lo spirito et i modi della vita, giudicò lui, fra tanti quanti ne aveva

               conosciuti, dover venire in gran perfezzione in quell'arte.

               Essendo  intanto  state  fabbricate  da  Raffaello  da  Urbino  le  logge
               papali che Leon Decimo gli aveva ordinate, ordinò il medesimo che
               esso Raffaello le facesse lavorare di stucco e dipignere e metter d'oro
               come meglio a lui pareva. E così Raffaello fece capo di quell'opera,

               per  gli  stucchi  e  per  le  grottesche,  Giovanni  da  Udine,  rarissimo  et
               unico in quegli, ma più negli animali e frutti et altre cose minute; e
               perché egli aveva scelto per Roma e fatto venir di fuori molti maestri,
               aveva  raccolto  una  compagnia  di  persone  valenti  ciascuno  nel

               lavorare,  chi  stucchi,  chi  grottesche,  altri  fogliami,  altri  festoni  e
               storie,  et  altri  altre  cose;  e  così,  secondo  che  eglino  miglioravano,
               erano tirati innanzi e fatto loro maggior salari. Laonde, gareggiando
               in quell'opera, si condussono a perfezzione molti giovani che furon poi

               tenuti eccellenti nelle opere loro.
               In questa compagnia fu consegnato Perino a Giovanni da Udine da

               Raffaello, per dovere con gli altri lavorare e grottesche e storie, con
               dirgli  che  secondo  che  egli  si  porterebbe  sarebbe  da  Giovanni
               adoperato.  Lavorando  dunque  Perino  per  la  concorrenza  e  per  far
               prova et acquisto di sé, non vi andò molti mesi che egli fu, fra tutti

               coloro che ci lavoravano, tenuto il primo, e di disegno e di colorito,
               anzi il migliore et il più vago e pulito, e quegli che con più leggiadra e
               bella  maniera  conducesse  grottesche  e  figure,  come  ne  rendono
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