Page 1228 - Giorgio Vasari
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VITA DI PERINO DEL VAGA PITTOR FIORENTINO
Grandissimo è certo il dono della virtù, la quale non guardando a
grandezza di roba, né a dominio di stati o nobiltà di sangue, il più
delle volte cigne et abbraccia e sollieva da terra uno spirito povero:
assai più che non fa un bene agiato di ricchezze. E questo lo fa il cielo
per mostrarci quanto possa in noi l'influsso delle stelle e de' segni
suoi, compartendo a chi più et a chi meno delle grazie sue; le quali
sono il più delle volte cagione che nelle complessioni di noi medesimi
ci fanno nascere più furiosi o lenti, più deboli o forti, più salvatichi o
domestici, fortunati o sfortunati, e di minore e di maggior virtù. E chi
di questo dubitasse punto, lo sgannerà al presente la vita di Perino
del Vaga, eccellentissimo pittore e molto ingegnoso. Il quale nato di
padre povero, e rimaso piccol fanciullo abbandonato da' suoi parenti,
fu dalla virtù sola guidato e governato. La quale egli, come sua
legittima madre, conobbe sempre, e quella onorò del continovo. E
l'osservazione dell'arte della pittura fu talmente seguita da lui con
ogni studio, che fu cagione di fare nel tempo suo quegli ornamenti
tanto egregii e lodati, che hanno accresciuto come a Genova et al
principe Doria. Laonde si può senza dubbio credere che il cielo solo
sia quello che conduca gli uomini da quella infima bassezza dove
nascono, al sommo della grandezza dove eglino ascendono quando,
con l'opere loro affaticandosi, mostrano essere seguitatori delle
scienze che pigliano a imparare; come pigliò e seguitò per sua Perino
l'arte del disegno, nella quale mostrò eccellentissimamente e con
grazia, somma perfezzione. E nelli stucchi non solo paragonò gli
antichi, ma tutti gli artefici moderni in quel che abbraccia tutto il
genere della pittura, con tutta quella bontà che può maggiore
desiderarsi da ingegno umano che voglia far conoscere, nelle
difficultà di quest'arte, la bellezza, la bontà e la vaghezza e leggiadria
ne' colori e negli altri ornamenti. Ma vegnamo più particolarmente a
l'origine sua.
Fu nella città di Fiorenza un Giovanni Buonaccorsi che, nelle guerre di