Page 1227 - Giorgio Vasari
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né fare alcun'altra cosa voleva, salvo che attendere all'esercizio del
frate, cioè di quel suo uffizio, e fare buona vita, d'età d'anni
sessantadue si ammalò di acutissima febbre che, per essere egli
rubicondo e di natura sanguigna, gl'infiammò talmente gli spiriti, che
in pochi giorni rendé l'anima a Dio, avendo fatto testamento e
lasciato che il corpo suo fusse portato alla sepoltura senza cerimonie
di preti o di frati, o spese di lumi, e che quel tanto che in ciò fare si
sarebbe speso fusse distribuito a povere persone per amor di Dio; e
così fu fatto. Fu sepolto nella chiesa del Popolo del mese di giugno
l'anno 1547. Non fece molta perdita l'arte per la morte sua; perché
subito che fu vestito frate del Piombo si potette egli annoverare fra i
perduti. Vero è che per la sua dolce conversazione dolse a molti amici
et artefici ancora.
Stettono con Sebastiano in diversi tempi molti giovani per imparare
l'arte, ma vi feciono poco profitto, perché dall'essempio di lui
impararono poco altro che a vivere; eccetto però Tommaso Laureati
ciciliano, il quale, oltre a molte altre cose, ha in Bologna con grazia
condotto in un quadro una molto bella Venere et Amore che
l'abbraccia e bacia. Il qual quadro è in casa Messer Francesco
Bolognetti. Ha fatto parimente un ritratto del signor Bernardino
Savelli, che è molto lodato, et alcune altre opere delle quali non
accade far menzione.