Page 1220 - Giorgio Vasari
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veder finita, voler vederla egli. E così allogata a Francesco Salviati la
tavola e la cappella, egli la condusse in poco tempo a quella
perfezzione che mai non le poté dare la tardità e l'irresoluzione di
Sebastiano, il quale, per quello che si vede, vi fece poco lavoro, se
bene si trova ch'egli ebbe dalla liberalità d'Agostino e degli eredi
molto più che non se gli sarebbe dovuto quando l'avesse finita del
tutto; il che non fece, o come stanco dalle fatiche dell'arte, o come
troppo involto nelle commodità et in piaceri.
Il medesimo fece a Messer Filippo da Siena, cherico di camera, per lo
quale nella Pace di Roma, sopra l'altare maggiore, cominciò una
storia a olio sul muro e non la finì mai. Onde i frati, di ciò disperati,
furono costretti levare il ponte che impediva loro la chiesa e coprire
quell'opera con una tela et avere pacienza quanto durò la vita di
Sebastiano. Il quale morto, scoprendo i frati l'opera, si è veduto che
quello che è fatto è bellissima pittura; perciò che dove ha fatto la
Nostra Donna che visita Santa Lisabetta, vi sono molte femmine
ritratte dal vivo che sono molto belle e fatte con somma grazia. Ma vi
si conosce che quest'uomo durava grandissima fatica in tutte le cose
che operava, e ch'elle non gli venivano fatte con una certa facilità che
suole tal volta dar la natura e lo studio a chi si compiace nel lavorare
e si esercita continovamente. E che ciò sia vero, nella medesima
Pace, nella cappella d'Agostin Chigi, dove Raffaello aveva fatte le
sibille et i profeti, voleva nella nicchia, che di sotto rimase, dipignere
Bastiano, per passare Raffaello, alcune cose sopra la pietra, e perciò
l'aveva fatta incrostare di peperigni e le commettiture saldate con
stucco a fuoco, ma se n'andò tanto in considerazione, che la lasciò
solamente murata; per che essendo stata così dieci anni, si morì.
Bene è vero che da Sebastiano si cavava, e facilmente, qualche
ritratto di naturale, perché gli venivano con più agevolezza e più
presto finiti, ma il contrario avveniva delle storie et altre figure. E per
vero dire il ritrarre di naturale era suo proprio, come si può vedere
nel ritratto di Marc'Antonio Colonna, tanto ben fatto che par vivo. Et
in quello ancora di Ferdinando marchese di Pescara, et in quello della
Signora Vettoria Colonna, che sono bellissimi. Ritrasse similmente
Adriano Sesto quando venne a Roma, et il cardinale Nincofort, il