Page 1219 - Giorgio Vasari
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cosa, quando l'opere sono condotte perfettamente non si dee
guardare se più presto o più tardi sono state finite, se ben'è più
lodato chi presto e bene conduce le sue opere a perfezzione. E chi si
scusa, quando l'opere non sodisfanno, se non è stato a ciò forzato, in
cambio di scusarsi s'accusa. Nello scoprirsi quest'opera, Sebastiano,
ancor che avesse penato assai a farla, avendo fatto bene, le male
lingue si tacquero e pochi furono coloro che lo mordessero.
Dopo, facendo Raffaello, per lo cardinale de' Medici per mandarla in
Francia, quella tavola che dopo la morte sua fu posta all'altare
principale di San Piero a Montorio, dentrovi la Trasfigurazione di
Cristo, Sebastiano in quel medesimo tempo fece anch'egli, in un'altra
tavola della medesima grandezza, quasi a concorrenza di Raffaello,
un Lazaro quattriduano e la sua resurrezzione. La quale fu contrafatta
e dipinta con diligenza grandissima, sotto ordine e disegno in alcune
parti di Michelagnolo. Le quali tavole finite, furono amendue
publicamente in Concistoro poste in paragone, e l'una e l'altra lodata
infinitamente. E benché le cose di Raffaello, per l'estrema grazia e
bellezza loro, non avessero pari, furono nondimeno anche le fatiche
di Sebastiano universalmente lodate da ognuno. L'una di queste
mandò Giulio cardinale de' Medici in Francia a Nerbona al suo
vescovado, e l'altra fu posta nella cancelleria, dove stette infino a che
fu portata a San Piero a Montorio con l'ornamento che vi lavorò
Giovan Barile. Mediante quest'opera, avendo fatto gran servitù col
cardinale, meritò Sebastiano d'esserne onoratamente rimunerato nel
pontificato di quello.
Non molto doppo, essendo mancato Raffaello et essendo il primo
luogo nell'arte della pittura conceduto universalmente da ognuno a
Sebastiano, mediante il favore di Michelagnolo, Giulio Romano,
Giovanfrancesco Fiorentino, Perino del Vaga, Polidoro, Maturino,
Baldessarre Sanese e gl'altri rimasero tutti a dietro. Onde Agostin
Chigi, che con ordine di Raffaello faceva fare la sua sepoltura e
cappella in Santa Maria del Popolo, convenne con Bastiano che egli
tutta gliela dipignesse. E così fatta la turata, si stette coperta, senza
che mai fusse veduta, insino all'anno 1554. Nel qual tempo si
risolvette Luigi, figliuolo d'Agostino, poiché il padre non l'aveva potuta