Page 1215 - Giorgio Vasari
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leggeri di carne, di pel nero, di bella faccia, con occhio nero et
allegro, amorevolissimo, costumato in tutte le sue azzioni, parco nel
mangiare e vago di vestire e vivere onoratamente. Ebbe discepoli
assai, ma i migliori furono Gian dal Lione, Raffaello da Colle
Borghese, Benedetto Pagni da Pescia, Figurino da Faenza, Rinaldo e
Giovanbatista Mantovani, e Fermo Guisoni, che si sta in Mantova e gli
fa onore, essendo pittore eccellente, sì come ha fatto ancora
Benedetto, il quale ha molte cose lavorato in Pescia sua patria, e del
Duomo di Pisa una tavola che è nell'Opera, e parimente un quadro di
Nostra Donna con bella e gentile poesia, avendo in quello fatta una
Fiorenza che le presenta le dignità di casa Medici. Il qual quadro è
oggi appresso il signor Mondragone spagnuolo, favoritissimo
dell'illustrissimo signor principe di Fiorenza. Morì Giulio l'anno 1546, il
giorno di tutti i Santi. E sopra la sua sepoltura fu posto questo
epitaffio:
Romanus moriens secum tres Iulius arteis
abstulit (haud mirum) quatuor unus erat.