Page 1216 - Giorgio Vasari
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VITA DI SEBASTIAN VINIZIANO FRATE DEL PIOMBO E
PITTORE
Non fu, secondo che molti affermano, la prima professione di
Sebastiano la pittura, ma la musica: perché oltre al cantare si dilettò
molto di sonar varie sorti di suoni, ma sopra il tutto il liuto, per
sonarsi in su quello stromento tutte le parti senz'altra compagnia. Il
quale esercizio fece costui essere un tempo gratissimo a' gentiluomini
di Vinezia, con i quali, come virtuoso, praticò sempre
dimesticamente. Venutagli poi voglia, essendo anco giovane,
d'attendere alla pittura, apparò i primi principii da Giovan Bellino
allora vecchio. E doppo lui, avendo Giorgione da Castel Franco messi
in quella città i modi della maniera moderna, più uniti e con certo
fiammeggiare di colori, Sebastiano si partì da Giovanni e si acconciò
con Giorgione, col quale stette tanto che prese in gran parte quella
maniera. Onde fece alcuni ritratti in Vinegia di naturale molto simili, e
fra gl'altri, quello di Verdelotto franzese, musico eccellentissimo, che
era allora maestro di cappella in San Marco, e nel medesimo quadro
quello di Ubretto, suo compagno cantore. Il qual quadro recò a
Fiorenza Verdelotto quando venne maestro di cappella in San
Giovanni, et oggi l'ha nelle sue case Francesco Sangallo scultore. Fece
anco in que' tempi in San Giovanni Grisostomo di Vinezia una tavola
con alcune figure che tengono tanto della maniera di Giorgione,
ch'elle sono state alcuna volta, da chi non ha molta cognizione delle
cose dell'arte, tenute per di mano di esso Giorgione. La qual tavola è
molto bella e fatta con una maniera di colorito ch'ha gran rilievo. Per
che, spargendosi la fama delle virtù di Sebastiano, Agostino Chigi
sanese, ricchissimo mercante, il quale in Vinegia avea molti negozii,
sentendo in Roma molto lodarlo, cercò di condurlo a Roma,
piacendogli oltre la pittura che sapessi così ben sonare di liuto e fosse
dolce e piacevole nel conversare. Né fu gran fatica condurre Bastiano
a Roma, perché, sapendo egli quanto quella patria comune sia
sempre stata aiutatrice de' begl'ingegni, vi andò più che volentieri.