Page 1214 - Giorgio Vasari
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Giulio Romano, del quale sapevano tutti quanta l'eccellenza fusse et il
valore; e così avisando che dovesse tal carico accettare più che
volentieri per rimpatriarsi onoratamente e con grossa provisione, lo
feciono tentare per mezzo d'alcuni amici suoi, ma invano, però che,
se bene di bonissima voglia sarebbe andato, due cose lo ritennero: il
cardinale che per niun modo volle che si partissi, e la moglie con
gl'amici e parenti, che per tutte le vie lo sconfortarono. Ma non
avrebbe per avventura potuto in lui niuna di queste due cose, se non
si fusse in quel tempo trovato non molto ben sano, per che,
considerando egli di quanto onore et utile sarebbe potuto essere a sé
et a' suoi figliuoli accettar sì onorato partito, era del tutto volto,
quando cominciò a ire peggiorando del male, a voler fare ogni sforzo
che il ciò fare non gli fusse dal cardinale impedito. Ma perché era di
sopra stabilito che non andasse più a Roma e che quello fusse
l'ultimo termine della sua vita, fra il dispiacere et il male si morì in
pochi giorni in Mantova, la quale poteva pur concedergli che, come
aveva abbellita lei, così ornasse et onorasse la sua patria Roma.
Morì Giulio d'anni cinquantaquattro, lasciando un solo figliuol
maschio, al quale, per la memoria che teneva del suo maestro, aveva
posto nome Raffaello. Il qual giovinetto, avendo affatica appreso i
primi principii dell'arte con speranza di dovere riuscir valent'uomo, si
morì anch'egli, non dopo molti anni, insieme con sua madre, moglie
di Giulio. Onde non rimase di lui altri che una figliuola chiamata
Virginia, che ancor vive in Mantova, maritata a Ercole Malatesta. A
Giulio, il quale infinitamente dolse a chiunque lo conobbe, fu dato
sepoltura in San Barnaba con proposito di fargli qualche onorata
memoria. Ma i figliuoli e la moglie, mandando la cosa d'oggi in
domani, sono anch'eglino per lo più mancati senza farne altro. E pure
è stato un peccato che di quell'uomo, che tanto onorò quella città,
non è stato chi n'abbi tenuto conto nessuno, salvo coloro che se ne
servivano, i quali se ne sono spesso ricordati ne' bisogni loro. Ma la
propria virtù sua, che tanto l'onorò in vita, gli ha fatto mediante
l'opere sue eterna sepoltura doppo la morte, che né il tempo, né
gl'anni consumeranno.
Fu Giulio di statura né grande né piccolo, più presto compresso che