Page 1192 - Giorgio Vasari
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Belvedere, gli furono portati inanzi tutti i disegni, presente Antonio. I
maestri de' quali furono Perino del Vaga, fra' Bastiano del Piombo,
Michelagnolo Buonarruoti e Giorgio Vasari, che allora era giovane e
serviva il cardinal Farnese, di commessione del quale e del Papa
aveva pel detto cornicione fatto, non un solo, ma due disegni variati.
Ben è vero che il Buonarroto non portò il suo da per sé, ma lo mandò
per detto Giorgio Vasari, al quale, essendo egli andato a mostrargli i
suoi disegni perché gli dicesse l'animo suo come amico, diede
Michelagnolo il suo acciò lo portasse al Papa, e facesse sua scusa,
che non andava in persona, per sentirsi indisposto.
Presentati dunque tutti i disegni al papa, Sua Santità gli considerò
lungamente e gli lodò tutti per ingegnosi e bellissimi, ma quello del
divino Michelagnolo sopra tutti. Le quali cose non passavano, se non
con malanimo d'Antonio, al quale non piaceva molto questo modo di
fare del Papa, et averebbe voluto far egli di suo capo ogni cosa. Ma
più gli dispiaceva ancora il vedere che il Papa teneva gran conto d'un
Iacopo Melighino ferrarese, e se ne serviva nella fabbrica di San Piero
per architetto, ancor che non avesse né disegno, né molto giudizio
nelle sue cose, con la medesima provisione che aveva Antonio, al
quale toccavano tutte le fatiche. E ciò aveniva perché questo
Melighino, essendo state familiare servitore del Papa molti anni senza
premio, a Sua Santità piaceva di rimunerarlo per quella via; oltre che
aveva cura di Belvedere e d'alcun'altre fabriche del Papa. Poi dunque
che il Papa ebbe veduti tutti i sopradetti disegni, disse, e forse per
tentare Antonio: "Tutti questi son belli, ma non sarà male che noi
veggiamo ancora uno che n'ha fatto il nostro Melighino". Per che
Antonio, risentendosi un poco e parendogli che il papa lo burlasse,
disse: "Padre Santo, il Melighino è un architettore da motteggio". Il
che udendo il Papa, che sedeva, si voltò verso Antonio e gli rispose,
chinandosi con la testa quasi infino in terra: "Antonio, noi vogliamo
che Melighino sia un architettore da dovero, e vedetelo alla
provisione". E ciò detto si partì licenziandoci tutti. Et in ciò volle
mostrare che i prìncipi, molte volte, più che i meriti, conducono
gl'uomini a quelle grandeze che vogliono. Questa cornice fu poi fatta
da Michelagnolo, come si dirà nella vita di lui, che rifece quasi in altra