Page 1188 - Giorgio Vasari
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cornicioni posati con risalti sopra ciascuna colonna, fra le quali erano
due storie dipinte per ciascuna, tal che faceva uno spartimento di
quattro storie per banda, che erano fra tutte dua le bande otto storie,
dentrovi - come si dirà altrove da chi le dipinse - i fatti dello
imperadore; eravi ancora per più richezza per finimento del
frontespizio da ogni banda sopra detto arco, dua figure di rilievo di
braccia quattro e mezza l'una, fatte per una Roma; e le mettevano in
mezzo dua imperatori di casa d'Austria, che dinanzi erano Alberto e
Massimiliano, e da l'altra parte Federigo e Ridolfo, e così da ogni
parte in su' cantoni erano quattro prigioni, dua per banda, con gran
numero di trofei pur di rilievo, e l'arme di Sua Santità e di Sua
Maestà, tutte fatte condurre con l'ordine di Antonio da scultori
eccellenti e dai miglior pittori che fussino allora a Roma. E non solo
questo arco fu da Antonio ordinato, ma tutto l'apparato della festa,
che si fece per ricevere un sì grande et invittissimo imperadore.
Seguitò poi il medesimo, per lo detto duca di Castro, la fortezza di
Nepi e la fortificazione di tutta la città, che è inespugnabile e bella.
Dirizzò nella medesima città molte strade, e per i cittadini di quella
fece disegni di molte case e palazzi. Facendo poi fare Sua Santità i
bastioni di Roma, che sono fortissimi, e venendo fra quelli compresa
la porta di Santo Spirito, ella fu fatta con ordine e disegno d'Antonio,
con ornamento rustico di trevertini, in maniera molto soda e molto
rara, con tanta magnificenza, ch'ella pareggia le cose antiche. La
quale opera dopo la morte d'Antonio fu chi cercò, più da invidia
mosso che da alcuna ragionevole cagione, per vie straordinarie di
farla rovinare, ma non fu permesso da chi poteva. Fu con ordine del
medesimo rifondato quasi tutto il palazzo apostolico che, oltre quello
che si è detto in altri luoghi molti, minacciava rovina; et in un fianco
particolarmente la cappella di Sisto, dove sono l'opere di
Michelagnolo, e similmente la facciata dinanzi, senza che mettesse
un minimo pelo: cosa più di pericolo che d'onore. Accrebbe la sala
grande della detta cappella di Sisto, facendovi in due lunette in testa
quelle finestrone terribili, con sì maravigliosi lumi, e con que'
partimenti buttati nella volta, e fatti di stucco tanto bene e con tanta
spesa, che questa si può mettere per la più bella e ricca sala, che