Page 1190 - Giorgio Vasari
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Sangallo e quello che da lui fu messo in opera, che il componimento
d'Antonio venisse troppo sminuzzato dai risalti e dai membri, che
sono piccoli, sì come anco sono le colonne, archi sopra archi e cornici
sopra cornici. Oltre ciò pare che non piaccia che i due campanili che vi
faceva, le quattro tribune piccole e la cupola maggiore, avessino quel
finimento o vero ghirlanda di colonne molte e piccole; e parimente
non piacevano molto, e non piacciono, quelle tante aguglie che vi
sono per finimento, parendo che in ciò detto modello immiti più la
maniera et opera tedesca, che l'antica e buona che oggi osservano
gl'architetti migliori.
Finito dall'Abaco tutti i detti modelli, poco dopo la morte d'Antonio, si
trovò che detto modello di San Pietro costò (quanto apartiene
solamente all'opere de' legnaiuoli e legname) scudi
quattromilacentoottantaquattro. Nel che fare Antonio Abaco, che
n'ebbe cura, si portò molto bene, essendo molto intendente delle
cose d'architettura, come ne dimostra il suo libro stampato delle cose
di Roma, che è bellissimo. Il qual modello, che si truova oggi in San
Piero nella cappella maggiore, è lungo palmi trentacinque e largo 26
et alto palmi venti e mezzo. Onde sarebbe venuta l'opera, secondo
questo modello, lunga palmi 1040, cioè canne 104, e larga palmi 360,
che sono canne 36, perciò che secondo la misura de' muratori, la
canna che corre a Roma è dieci palmi. Fu donato ad Antonio, per la
fatica di questo suo modello e molti desegni fatti, dai deputati sopra
la fabbrica di S. Pietro, scudi millecinquecento, de' quali n'ebbe
contanti mille et il restante non riscosse, essendo poco dopo tal
opera passato all'altra vita. Ringrossò i pilastri della detta chiesa di S.
Pietro, acciò il peso di quella tribuna posasse gagliardamente; e tutti
i fondamenti sparsi empié di soda materia e fece in modo forti, che
non è da dubitare che quella fabrica sia per fare più peli o minacciare
rovina, come fece al tempo di Bramante. Il qual magisterio, se fusse
sopra la terra, come è nascosto sotto, farebbe sbigottire ogni terribile
ingegno. Per le quali cose la fama et il nome di questo mirabile
artefice doverà aver sempre luogo fra i più rari intelletti.
Trovasi che infino al tempo degl'antichi Romani sono stati e sono
ancora, gl'uomini di Terni e quelli di Narni inimicissimi fra loro; perciò