Page 1180 - Giorgio Vasari
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disegno della fortezza di Capraruola. Trovandosi monsignor
reverendissimo Farnese con tanta sodisfazione servito in tante opere
da Antonio, fu costretto a volergli bene, e di continuo gli accrebbe
amore, e sempre che poté farlo, gli fece favore in ogni sua impresa.
Appresso, volendo il cardinale Alborense lasciar memoria di sé nella
chiesa della sua nazione, fece fabbricare da Antonio, e condurre a
fine, in San Iacopo degli Spagnuoli una cappella di marmi et una
sepoltura per esso; la quale cappella fra vani di pilastri fu da
Pellegrino da Modana, come si è detto, tutta dipinta; e su lo altare,
da Iacopo del Sansovino fatto un San Iacopo di marmo bellissimo: la
quale opera di architettura è certamente tenuta lodatissima, per
esservi la volta di marmo con uno spartimento di ottangoli bellissimo.
Né passò molto che Messer Bartolomeo Ferratino, per comodità di sé
e beneficio degli amici, et ancora per lasciare memoria onorata e
perpetua, fece fabbricare da Antonio su la piazza d'Amelia un palazzo,
il quale è cosa onoratissima e bella, dove Antonio acquistò fama et
utile non mediocre.
Essendo in questo tempo in Roma Antonio di Monte cardinale di
Santa Prassedia, volle che il medesimo gli facesse il palazzo, dove poi
abitò, che risponde in Agone, dove è la statua di maestro Pasquino;
nel mezzo risponde nella piazza, dove fabbricò una torre: la quale,
con bellissimo componimento di pilastri e finestre dal primo ordine
fino al terzo, con grazia e con disegno gli fu da Antonio ordinata e
finita, e per Francesco dell'Indaco lavorata di terretta a figure, e
storie da la banda di dentro e di fuora. Intanto avendo fatta Antonio
stretta servitù col cardinal d'Arimini, gli fece fare quel signore in
Tolentino della Marca un palazzo; oltra lo esser Antonio stato
premiato, gli ebbe il cardinale di continuo obligazione. Mentre che
queste cose giravano e la fama d'Antonio crescendo si spargeva,
avvenne che la vecchiezza di Bramante, et alcuni suoi impedimenti,
lo fecero cittadino dell'altro mondo; per che da papa Leone subito
furono constituiti tre architetti sopra la fabrica di San Pietro: Raffaello
da Urbino, Giuliano da San Gallo zio d'Antonio, e fra' Giocondo da
Verona. E non andò molto che fra' Giocondo si partì di Roma, e
Giuliano essendo vecchio ebbe licenza di potere ritornare a Fiorenza.