Page 1174 - Giorgio Vasari
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quale, rovinate le torri, si vede la strage e rovina de' morti, e la paura

               de'  vivi  che  fuggono.  Il  medesimo  in  tre  carte  minori  ha  fatto  la
               creazione d'Adamo et Eva, il mangiar del pomo e quando l'Angelo gli
               caccia  di  Paradiso.  Et  in  quattro  altre  carte  della  medesima
               grandezza,  il  diavolo  che  nel  cuore  dell'uomo  dipigne  l'avarizia  e

               l'ambizione,  e  nell'altre  tutti  gl'affetti  che  i  sopra  detti  seguono.  Si
               veggiono  anco  di  sua  mano  ventisette  storie  della  medesima
               grandezza  di  cose  del  Testamento,  dopo  la  cacciata  d'Adamo  del

               Paradiso, disegnate da Martino con fierezza e pratica molto risoluta, e
               molto simile alla maniera italiana.

               Intagliò  appresso  Ieronimo  in  sei  tondi  i  fatti  di  Susanna  et  altre
               ventitré  storie  del  Testamento  Vecchio  simili  alle  prime  di  Abraam,
               cioè in sei carte i fatti di Davit, in otto pezzi quegli di Salomone, in
               quattro quegli di Balaam, et in cinque quegli di Iudit e Susanna. E del

               Testamento           Nuovo       intagliò       ventinove        carte,      cominciando
               dall'anunziazione della Vergine insino a tutte la Passione e morte di
               Gesù  Cristo.  Fece  anco  col  disegno  del  medesimo  Martino  le  sette
               opere della misericordia, e la storia di Lazzero ricco e Lazzero povero.

               Et in quattro carte la parabola del samaritano ferito da' ladroni, et in
               altre quattro carte quella che scrive S. Matteo a' diciotto capitoli dei
               talenti. E mentre che Liè Frynch a sua concorrenza fece in dieci carte
               la vita e morte di San Giovanni Battista, egli fece le dodici tribù in

               altre tante carte, figurando per la lussuria Ruben in sul porco, Simeon
               con la spada per l'omicidio, e similmente gl'altri capi delle tribù con
               altri segni e proprietà della natura loro.

               Fece poi d'intaglio più gentile in dieci carte le storie et i fatti di Davit,
               da che Samuel l'unse, fino a che se n'andò dinanzi a Saulo. Et in sei
               altre carte fece l'inamoramento d'Amon con Tamar sua sorella, e lo

               stupro  e  morte  del  medesimo  Amon.  E  non  molto  dopo  fece  della
               medesima grandezza dieci storie de' fatti di Iobbe, e cavò da tredici
               capitoli de' proverbii di Salamone, cinque carte della sorte medesima.
               Fece  ancora  i  Magi,  e  dopo  in  sei  pezzi  la  parabola,  che  è  in  San

               Matteo a dodici, di coloro che per diverse cagioni recusarono d'andar
               al convito del re, e colui che v'andò non avendo la veste nuziale. E
               della medesima grandezza in sei carte alcuni degl'atti degl'Apostoli,
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