Page 1169 - Giorgio Vasari
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Giovanbatista Mantoano, discepolo di Giulio Romano, fra l'altre cose

               in  una  Nostra  Donna,  che  ha  la  luna  sotto  i  piedi  et  il  Figliuolo  in
               braccio, et in alcune teste con cimieri all'antica molto belle; et in due
               carte, nelle quali è un capitan di bandiera a' piè et uno a cavallo; et
               in una carta parimente, dove è un Marte armato che siede sopra un

               letto, mentre Venere mira un Cupido allattato da lei che ha molto del
               buono. Son anco molto capricciose di mano del medesimo due carte
               grandi, nelle quali è l'incendio di Troia fatto con invenzione, disegno e

               grazia straordinaria, le quali, e molte altre carte di man di costui, son
               segnate con queste lettere: I.B.M.

               Né  è  stato  meno  eccellente  d'alcuno  dei  sopra  detti  Enea  Vico  da
               Parma,  il  quale,  come  si  vede,  intagliò  in  rame  il  ratto  d'Elena  del
               Rosso; e così col disegno del medesimo in un'altra carta Vulcano con
               alcuni  amori,  che  alla  sua  fucina  fabbricano  saette,  mentre  anco  i

               Ciclopi lavorano, che certo fu bellissima carta; et in un'altra fece la
               Leda di Michelagnolo; et una Nunziata col disegno di Tiziano, la storia
               di  Iuditta,  che  Michelagnolo  dipinse  nella  capella;  et  il  ritratto  del
               duca  Cosimo  de'  Medici,  quando  era  giovane,  tutto  armato,  col

               disegno del Bandinello, et il ritratto ancora d'esso Bandinello; e dopo,
               la zuffa di Cupido e d'Apollo, presenti tutti gli dèi. E se Enea fusse
               stato  trattenuto  dal  Bandinello  e  riconosciuto  delle  sue  fatiche,  gli
               avrebbe  intagliato  molte  altre  carte  bellissime.  Dopo,  essendo  in

               Fiorenza Francesco allievo de' Salviati, pittore eccellente, fece a Enea
               intagliare, aiutato dalla liberalità del duca Cosimo, quella gran carta
               della conversione di San Paulo, piena di cavagli e di soldati, che fu
               tenuta  bellissima  e  diede  gran  nome  ad  Enea,  il  quale  fece  poi  il

               ritratto  del  signor  Giovanni  de'  Medici,  padre  del  duca  Cosimo,  con
               uno ornamento pieno di figure. Parimente intagliò il ritratto di Carlo
               Quinto imperadore, con un ornamento pieno di vittorie e di spoglie
               fatte  a  proposito;  di  che  fu  premiato  da  Sua  Maestà  e  lodato  da

               ognuno. Et in un'altra carta molto ben condotta, fece la vittoria che
               Sua  Maestà  ebbe  in  su  l'Albio.  Et  al  Doni  fece  a  uso  di  medaglie
               alcune teste di naturale con belli ornamenti: Arrigo re di Francia, il
               cardinal Bembo, Messer Lodovico Ariosto, il Gello Fiorentino, Messer

               Lodovico  Domenichi,  la  signora  Laura  Terracina,  Messer  Cipriano
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