Page 1166 - Giorgio Vasari
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campo più chiara et i lumi della carta bianchi; e gli riuscì in modo
anco questa, che condusse una carta dove Enea porta addosso
Anchise, mentre che arde Troia. Fece appresso un Deposto di croce e
la storia di Simon Mago, che già fece Raffaello nei panni d'arazzo
della già detta capella. E similmente Davitte che amazza Golia, e la
fuga de' Filistei, di che avea fatto Raffaello il disegno per dipignerla
nelle logge papali. E dopo molte altre cose di chiaro scuro, fece nel
medesimo modo una Venere con molti amori che scherzano. E
perché, come ho detto, fu costui dipintore, non tacerò che egli dipinse
a olio senza adoperare pennello ma con le dita, e parte con suoi altri
instrumenti capricciosi, una tavola che è in Roma all'altare del Volto
Santo; la quale tavola, essendo io una mattina con Michelagnolo a
udir messa al detto altare, e veggendo in essa scritto che l'aveva
fatta Ugo da Carpi senza pennello, mostrai ridendo cotale inscrizione
a Michelagnolo, il quale, ridendo anch'esso, rispose: "Sarebbe meglio
che avesse adoperato il pennello e l'avesse fatta di miglior maniera".
Il modo adunque di fare le stampe in legno di due sorti, e fingere il
chiaro scuro, trovato da Ugo, fu cagione che, seguitando molti le
costui vestigie, si sono condotte da altri molte bellissime carte. Per
che dopo lui Baldassarre Peruzzi, pittore sanese, fece di chiaro scuro
simile una carta d'Ercole che caccia l'Avarizia, carica di vasi d'oro e
d'argento, dal monte di Parnaso, dove sono le muse in diverse belle
attitudini, che fu bellissima. E Francesco Parmigiano intagliò in un
foglio reale aperto un Diogene, che fu più bella stampa che alcuna
che mai facesse Ugo. Il medesimo Parmigiano, avendo mostrato
questo modo di fare le stampe con tre forme ad Antonio da Trento,
gli fece condurre in una carta grande la decollazione di San Pietro e
San Paulo di chiaro scuro. E dopo in un'altra fece con due stampe solo
la Sibilla Tiburtina che mostra ad Ottaviano imperadore Cristo nato in
grembo alla Vergine, et uno ignudo che sedendo volta le spalle in
bella maniera, e similmente in un ovato una Nostra Donna a giacere,
e molte altre, che si veggiono fuori di suo stampate dopo la morte di
lui da Ioannicolò Vicentino. Ma le più belle poi sono state fatte da
Domenico Beccafumi sanese, dopo la morte del detto Parmigiano,
come si dirà largamente nella vita di esso Domenico.